11.6.08

peeping tom/2

PhotobucketPiccoli cineblog crescono. I bloggers sono mai stati bambini? E cosa li fa crescere? È l'esperienza che fa maturare un cineblogger? Oppure lo orientano i gusti dei suoi commentatori? È la vanità che lo porta a scrivere post che i lettori si aspettano e sono pronti a incensare? O sono i lettori che seguono i cineblogs più vicini alla loro sensibilità? Il problema è complesso. Quel che è certo è che i cineblogs mutano, crescono, diventano più grandi. Se si pensa che la maggioranza di loro comincia a bloggare tra i 20 e i 24 anni, è facile immaginare che la fine dell'università segni la loro scrittura e le loro preoccupazioni. Osservare l'adolescenza di un blog è un esercizio consigliato dai pedagoghi.


Infelicità e autocoscienza. L'avvio del cineblog è inevitabilmente ironico. Dopotutto, siamo nella postmodernità, nell'era postideologica, la playfulness è d'obbligo. Hai aperto un cineblog? Non vorrai mica prenderti sul serio?! Non vorrai per caso confessare a tutti l'ovvio desiderio di avere presto centinaia e centinaia di lettori adoranti che ti scrivono "Fico" e "Genius Alert" nei commenti?! E poi cosa farai? Telefonare a tua cugina Isa e dirle che hai infilato il pipino in un buco del suo Spumone coi capelli arancioni nel 1991? Non hanno tutti i torti, in effetti. Che siano o meno sinceri, tutti i cinebloggers, chi più chi meno, aprono il blog scusandosi subito per averlo fatto. Dicono di non crederci, fingono ironia, parlano di "essere entrati nel tunnel". Ne avete visti alcuni, sfocati, nel nostro ormai mitico blogtrailer. È lo stesso schema psicologico che infesta oggi Facebook: da un lato c'è la gente felice, quella che apre Facebook e comincia a salutare tutti i vecchi compagni delle elementari (metà dei quali gli rifilano il profilo limitato con divieto di vedere tutto tranne i risultati del test "Quale marca di preservativi sei?"), cominciano a inondarti di ignobili cazzate solo perchè sotto l'ignobile cazzata c'è scritto "inoltra a tutti i tuoi contatti per scoprire chi si masturba con le foto del tuo profilo" nonostante il fatto che le altre sessantaquattro volte in cui abbiano inoltrato cazzate parimenti ignobili l'allettante promessa non fosse stata mantenuta (ma la gente felice è essenzialmente popperiana, si sa: confidano nella falsificazione). Dall'altro lato c'è la gente infelice. La gente infelice è autocosciente e, fondamentalmente, l'idea stessa della felicità spensierata li spaventa e li imbarazza. Che si fa in questi casi?

L'amante del capro espiatorio s'inventa il nomignolo di un'amica inesistente, dicendo che è stata proprio lei a costringerlo/a a iscriversi su Facebook. Il finto impulsivo dice di averlo fatto ("non so perchè") ma di essersene già pentito. Il finto cool dà la colpa a un'inesistente amante svedese da contattare. L'esibizionista maso dice che lo ha fatto pur sapendo di doversene pentire presto. Il decadente dice di inseguire l'autodistruzione. E così via.

Due settimane dopo ti inondano di test che non avresti fatto neppure quel giorno quando avevi gli orecchioni (e i due quasi-amici che avevi in quarta elementare ti avevano telefonato col muso lungo, consapevoli - come lo eri tu, del resto - che al sesto giorno di malattia saresti divenuto irrimediabilmente omosessuale) e avevi riletto per la settima volta sia la Pimpa sia Pinky.


Ohdaesu emette i primi vagiti e gli spunta subito la peluria sul labbro. Per i cinebloggers è uguale. Anche loro sono essenzialmente infelici. Quindi giù con costrizioni, impulsi subito sconfessati, amnesie, raptus di follia, cupio dissolvi.Oppure con dichiarazioni di incompetenza, incostanza, scarsa autofiducia, indolenza. Provate a leggervi il primo post di una decina di cinebloggers a caso e vedrete. Prendiamo Ohdaesu. Sappiamo tutti quanto sia originale, ma con gli psicoschemi mica si scherza. Il 5 settembre 2004, il piccolo Ohdaesu digita le sue prime parole sul blog che lo avrebbe reso una cineblogstar! Quali? "Ho appena aperto un BLOG e già me ne sono pentito. Il che è un ottimo modo per iniziarlo".

Ottimo modo in effetti. E, stando alle statistiche, pressochè l'unico.

Ohdaesu, per non sbagliare, prova tutte la varianti. Prima, l'abbiamo visto, il pentimento simultaneo. Appena venti minuti dopo, l'autoironia, la presa per il culo del mezzo ("Il BLOG, la nuova forma di espressione dei ggiovani! Sono l'unico ggiovane che non lo sa usare? O forse non sono più GGIOVANE?"), poi ancora l'autoironia sul numero di visitatori ("e grazie al numero ESORBITANTE di persone che ha visitato questo scarno (ma beddo) blog nel suo primo giorno di vita!"). In genere la battuta sul numero di visitatori si fa dopo qualche mese, ma il piccolo Ohdaesu cova già ambizioni smodate nel suo primo giorno di attività. E in effetti sono ambizioni ben riposte, visto che dopo 24 ore le visite arrivano davvero. Ohdaesu vive un'infanzia traumaticamente breve: ha subito un fracco di lettori. E passa quindi agli schemi adolescenziali: il blog è più fico di me. ("Questo blog però ha già avuto 130 e passa visitatori in nemmeno 24 ore, il che è una media molto migliore della mia, sessualmente parlando: ho già i complessi d'inferiorità").

Il blogger bambino dice: "vorrei farcela ma rideranno di me". Il blogger adolescente dice: se il blog funziona, perchè io no? Ed ecco trovata la forza per guardare al blog per quel che è veramente: il tentativo di prendersi una rivincita contro i due tipi fichi seduti all'ultimo banco che ti tiravano le cacche del naso sui capelli sempre scombinati nonostante le dolorose spazzolate della mamma.

Ma ce la faranno davvero i nostri eroi?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

io ne avevo 21 in effetti...
scrivevo già da tre anni, a mia discolpa...

Anonimo ha detto...

"ficatona" e psicoschemetti per tutti. verifica parola pwtmtiki. scegli un'identità. Nome/URL. sì, ma chi cazzo sono? (2 secondi, non di più). Pubblica commento. Eccolo

Ale55andra ha detto...

Le mie prime parole sono state queste: "Eccomi qui". In che categoria rientro? :P

Valentina Ariete ha detto...

Io sono partita direttamente con una recensione...

Non mi sono mai presentata sul mio blog: CHE COSA VORRA' DIRE???

Qui ci vuole l'angolo dello psicoblogger...

Angelo ha detto...

Troppi cinebloggers che fanno i critici del bar sotto casa, ci vorrebbe un bel tornado per scremare tutto.

Questo blog sembra inutile, o forse no.