21.6.08

il confessionale: gokachu

Gokachu, Ohdaesu ci capisce qualcosa di cinema?
Vabbe', questa domanda la fate perché sapete già la risposta. Che è no.


Perchè no?

Ohdaesu secondo me è finito in mezzo ai cinebloggers per caso. Si è ritrovato ad apprezzare Park Chan-wook proprio nel momento in cui in Italia lo si scopriva. Si è confuso così con gli altri estimatori, ma in realtà credo sia tutto frutto di una coincidenza. Purtroppo per lui e suo malgrado si è ritrovato in una nicchia asfittica a parlare di film di cui a nessuno interessa niente. Lui scrive benissimo ed è estremamente creativo: dovrebbe stare insieme alle blogstar felici che cazzeggiano di Sanremo e poi pubblicano un libro. Però non ha una sensibilità particolare riguardo al cinema, e sbaglia quasi sempre nei giudizi di valore - tranne quando parla di David Lynch.


Tre blogger che ci capiscono e tre che non ci capiscono un cazzo.

Non penserete sul serio che io legga SEI blog di cinema? Preferisco ascoltare musica, guardare immagini, al limite vedere dei film.


I tuoi tre film dell'isola deserta.

Su un isola deserta mi porterei di tutto tranne dei film. Se dovessi dire i tre film che mi son piaciuti di più in tutta la storia del cinema darei una risposta un po' banale; preferisco dire tre film che molto pubblico probabilmente non ha visto e che dovrebbe assolutamente vedere: Santa Sangre, Satantango, Tetsuo.


I tre libri.

Qui posso essere banale senza patemi: I quarantanove racconti, Viaggio al termine della notte, L'Orlando Furioso.


Il libro che stai leggendo.
Io non leggo. Ho smesso. Non son capace di concentrarmi per più di quattro secondi netti di fila. Comunque ultimamente ho piantato a metà il Don Chisciotte e leggiucchio qualche favola da Fiabe italiane di Calvino. Sto anche studiando rumeno su un libro ma non so se vale come "libro".


Il disco più longevo sul tuo lettore mp3.

Chi lo sa, forse Dummy dei Portishead, o Fear of Four dei Lamb. Vorrei che last.fm fosse esistito da sempre per saperlo. I dischi che ho ascoltato di più negli ultimi mesi però li so: sono stati Canzoni da spiaggia deturpata di Le luci della centrale elettrica, Non Muntër degli Stervhïa e Il manuale del cantautore di Flavio Giurato.


Cosa cerchi in un blog in generale?
Ultimamente, immagini.

E in un cineblog?
Una visione di cinema netta e radicale, non necessariamente vicina alla mia. Oppure la rivelazione e la scoperta di cose interessanti che non conosco. Entrambe le cose sono rare. E direi che è fondamentale anche la qualità della scrittura.


Quale dovrebbe essere lo scopo di un cineblogger?

Ripeto un concetto che ho tritato e ritritato: un cineblogger, come anche un critico, è un cineasta e fa cinema. Scopo di un cineblogger, che non ha la possibilità di girare direttamente un film, è incoraggiare i film che vanno nella direzione artistica che a lui sembra giusta, diffondendoli, portandogli pubblico e cercando di produrgli spazio, e di punire e scoraggiare i film che vanno nella direzione sbagliata. Quel che sono la direzione giusta e quella sbagliata dipendono dalla poetica del cineblogger. Insomma il cineblogger è, o dovrebbe essere, un artista. Il che non è un complimento: il mondo è pieno di pessimi artisti e di pessimi cineblogger.


Qual era il tuo.

Sono nato come cineblogger in un'epoca oscura in cui in certe parti del mondo si faceva del cinema meraviglioso che in Italia non arrivava e che in Italia nessuno aveva sentito nominare. Cose come Kim Ki-duk, Takashi Miike, Johnny To, Kyoshi Kurosawa. Era anche un periodo straordinario per tutto il cinema coreano. Adesso viviamo in un'epoca oscura in cui quel cinema un po' in Italia arriva ma ha in gran parte perso la sua spinta propulsiva (il caso di Kim Ki-duk è emblematico). Al momento direi che la cinematografia migliore del mondo è quella americana, e non c'è bisogno di me per scoprirla.

Sei innamorato?
No comment.

E' più morale la donna che tradisce o l'uomo che abbandona?
Sicuramente l'uomo che abbandona.


Cosa hai votato alle ultime politiche?
Non ho votato. Per pigrizia e non per scelta: avrei votato Sinistra Arcobaleno col naso turato, la mascherina antigas e bestemmiando Bertinotti e la sua poltrona di presidente della Camera.

Cos'è per te il cinema politico? Qual è il modo migliore per fare politica al cinema?

Questo è il tipo di domanda che non mi pongo mai, una domanda teorica. Quando vedo del cinema politico lo riconosco come tale, ma la definizione non la cerco. Perché non serve. Il modo migliore di far politica al cinema è dire la verità. La propria, ovviamente. Il cinema altamente politico non parla di politica, parla della relazione fra le persone. Il cinema che vuole essere politico rischia il didascalismo e la propaganda.


Qualche esempio?

Mah, mi smentisco subito dicendo Alphaville.


Qualche esempio di cattivo cinema politico? Perchè?

Direi per esempio Il caimano. E' cattivo cinema politico perché è cattivo cinema.


Il tuo ultimo concerto.

Andare a vedere concerti è una delle cose che faccio più spesso, per sapere quale è stato l'ultimo devo consultare last.fm. Vediamo... Ah si, sono arrivato tardi al concerto dei Vegetable G e ho sentito solo l'ultimo pezzo.


Pensi che l'ultimo film di Lynch, Inland Empire, sia una schifezza e che un tizio mascherato da Hitler e inginocchiato per tre ore a teatro sia invece puro genio. Cos'è per te la sperimentazione?

Non credo affatto che HIM dei Fanny e Alexander sia puro genio, ne ho parlato con una certa sufficienza e se non mi sbaglio gli ho rifilato un sette. A me non interessa la sperimentazione in sé, a me interessa che l'arte mi tocchi. Constato che se usa mezzi originali, non risaputi, mi tocca con più facilità. Ma se riesce a farlo con mezzi d'antiquariato estetico, va bene lo stesso.


E perchè Lynch non ti tocca?

A me Lynch piace tantissimo, lo reputo anzi il miglior regista vivente. Sempre che sia ancora vivente, visto che INLAND EMPIRE getta una luce sinistra su questo. E' un'accozzaglia casuale di cose che il lavoro precedente del regista illumina di un senso che in realtà non c'è, e che lo spettatore può, volendo, cercare dentro di sé come davanti ad una macchia di Rorschach. Chi ha visto Mulholland Drive senza capirci un'accipicchia ma convincendosi grazie all'opinione comune che si trattava di un capolavoro, non si è reso conto che qui non c'è niente dietro la caotica messe di immagini, e ha trascurato il fatto che le immagini stesse non siano di gran qualità, che non ci siano nemmeno singole sequenze notevoli a parte il dialogo su Pomona. Insomma siamo di fronte all'abbaglio collettivo di chi confonde un tavolo dopo pranzo con un quadro di Spoerri messo di piatto.


Hai mai avuto un'erezione al cinema? Ricordi per cosa?

Certo, quando esistevano ancora i cinema porno un paio di volte ci sono andato. Non mi ricordo i titoli, spiacente.


Sei un tipo da festival? E quali?

Amo i festival teatrali e di danza ma non amo quelli di cinema. Ormai ogni film è reperibile, non capisco il motivo per cui dovrei andare a Venezia a far la coda per vedere un Ang Lee che il giorno dopo è al cinema sotto casa.
Ancora un minimo di senso lo trovo nei festival che si occupano principalemente di cinema raro e poco distribuito, come il festival di Udine. ma comunque non ci sono mai andato. Per di più ho nessuna mania feticistica del tipo "ho toccato la mano di Wenders", "c'era Benicio del Toro seduto davanti a me" e robetta frivola del genere. Una volta però nella calca sono stato costretto a schiacciarmi sulla schiena di Monicelli, e una volta c'era Greta Scacchi seduta davanti a me. Spesso vado a Europacinema e al Joe D'Amato Horror Fest, ma giusto perché son sotto casa e costano meno del cinema. In ogni caso i festival sono il posto peggiore dove vedere un film. Anche i meglio intenzionati perdono il lume della ragione, basta leggere le recensioni ubriache e completamente fuori dalla realtà che escono dalle visioni festivaliere.

I tuoi tre peggiori difetti.
Sono incostante, sono pigro, sono eccessivamente sintetico.


Il tuo migliore amico è un tipo che ha le tue passioni?

No.


E la tua ragazza o il tuo ragazzo (sempre che ci siano)?
Neanche, sempre che ci siano.


I tuoi tre migliori pregi.
Sono eccentrico, sono paziente, sono diretto.


Pensi che avere un blog sia sintomo di un qualche grosso problema della personalità?
Non saprei, ormai tutti hanno un blog, quindi direi che il concetto postapocalittico di normalità include il blog.

E avere un blog e un tumblr?

Un blog e un tumblr sono cose così diverse che mi riesce difficile pensare che uno riesca ad avere l'uno e l'altro. Il tumblr è la negazione del discorso ragionato, è ontologia pura, consiste in ciò che mostra. Non "parla di" ma "è". Un blog invece è una cosa molto più mediata, intellettuale, letteraria. Al momento sono decisamente nell'area tumblr. Nel momento in cui si può mostrare, mi sembra superfluo ragionare; nel momento in cui si può fare mi sembra una perdita di tempo pensare. Perché parlare di un film se lo si può proiettare? Il bravo proiezionista è più prezioso del bravo critico.


L'ultimo libro o dvd che hai regalato (due parole su questo)

Con questo vostro insistere sui libri dimostrate un approccio "letterario" all'arte che non posso che disprezzare. Comunque ammetto di regalarli, costano poco, sono semplici da trasportare, non si possono scaricare da internet. Uno degli ultimi credo sia stato ART NOW della Taschen.


Parlaci bene di Kekkoz.
Kekkoz è l'ultimo entusiasta di un universo cineblogghico in piena implosione. E' ancora capace di andare a cercare il cinema bello nei posti più impensati e rischiosi, e persino di trovarlo, a volte. E' soprattutto dotato di un'energia incredibile, da quando è apparso all'orizzonte: fin dall'inizio faceva paura la quantità di recensioni che era capace di pubblicare alla settimana.

Parlaci male di Kekkoz.
Kekkoz si entusiasma troppo facilmente, e questo lo porta a prendere gravi abbagli. E poi Kekkoz è un mondano. E per finire sta invadendo quest'intervista, ha troppa visibilità.


Un cineblogger che non sopporti proprio.

Non so, se non sopporto qualcuno non lo leggo, lo cancello dai feed e smette magicamente di esistere.


E le ragazze cinebloggers? Che ne pensi?
Non ne ho mai conosciuta nessuna di persona ma trovo molto sexy l'idea che una ragazza scriva di cinema. Specie se ne scrive in modo assertivo. C'è qualcosa di androgino nell'idea della donna cineblogger, e a me un po' di androginia nelle donne piace.


Sei felice?

No, sono solo molto allegro.

Scrivi per un pubblico? Sei contento quando ricevi un feedback positivo? Scrivo per un pubblico, certo. E' un pubblico immaginario, in gran parte. Per esempio mi immagino sempre che il pubblico abbia già visto il film e quindi evito di annoiarlo con la trama. Mi immagino anche che le considerazioni più superficiali se le sia fatte da solo e evito quindi di fare un discorso ampio e completo. Di solito dico un paio di cose trancianti che andrebbero inserite in un contesto che semplicemente ometto perché per me, e per il mio pubblico immaginario, è sottinteso. Son contento quando quel che scrivo apre un dibattito interessante; il feedback positivo solletica la mia vanità e la cosa è molto piacevole, ma finisce lì.

La tua più grande paura.
La disperazione rende immuni alla paura.


La storia d'amore più dolorosa della tua vita, in poche frasi.

Lui ama lei, lei non ama lui, lui soffre.

L'ultimo regalo che hai ricevuto.
Mmm, un'action figure di Naruto. Personaggio che peraltro non conosco, Naruto.

E chi ti regala una roba del genere?
Mio fratello. Vive in Cina e le action figures sono a buon prezzo.

Lui è più nerd di te oppure è il fratello socialmente vincente?
Lui è socialmente vincente. Me l'ha regalata per abbassarsi al mio livello di nerdismo.

Cosa pensi di Kotionkin?
L'idea è divertente ma i vostri post sono troppi verbosi. Riesco a leggerne una frase qui e lì al massimo. E' lo stesso meccanismo per cui non leggo romanzi: la mia capacità di mantenere la concentrazione non supera i quattro secondi. Dovreste scrivere post che si leggono in quattro secondi. Kotionkin dovrebbe assomigliare tutto all'INDICE BLOW-JONES. Infine il titolo non mi piace. Fa riferimento ad un momento atroce del cinema italiano in cui la verve antiintellettualistica bruciava il grano con la pula, e mescolava la falsa arte e il posticcio con il capolavoro vero. Non ho nessun rispetto dell'opera di Paolo Villaggio a causa del suo perdurante, menzognero, ignorante e per niente ironico attacco al lavoro di Ejzenštejn. Se chiedete a un qualsiasi italiano, anche mediamente colto, quale sia la durata de La corazzata Potemkin, vi dirà una bestialità. Di chi è la colpa? Villaggio è l'uomo che crede di desacralizzare ciò che viene santificato dalla critica ufficiale, di compiere un atto di libertà e di coraggio, e invece distrugge ciò che di buono esiste. E grazie a ciò viene, lui medesimo, santificato dalla critica ufficiale. Per me quel momento de Il secondo tragico Fantozzi è un atto di basso teppismo culturale che fa l'occhietto all'ignoranza e uccide la bellezza.

Non credi che i cineblogs più letti facciano un po' questo stesso gioco fantozziano, però impoverito da troppa autocoscienza? Cioè slogan e fandom che vorrebbero essere vitalistici ed antiintellettualistici ma che finiscono per rinunciare a un discorso critico (critico in senso generale non in senso di critica cinematografica)?

Non so precisamente di quali blog più letti parliate. Parliamo di me, che vorrei essere vitalistico e antiintellettualistico e che posso alzarmi e dire INLAND EMPIRE (o SE MI LASCI TI CANCELLO, o KING KONG) E' UNA CAGATA PAZZESCA rinunciando a un discorso critico. Credo che quel che differenzia me da Villaggio è che io INLAND EMPIRE l'ho visto, e che gli ho concesso ogni possibilità di dirmi qualcosa. Lo slogan non è il male in sé, è lo slogan ignorante che non ammetto. Tra i blog di cinema che leggo o leggiucchio l'ignoranza non la trovo; se la trovassi non sarebbero più nei miei feed.


Chi pensi ci sia dietro Kotionkin?

Francamente non me ne interesso molto; se non lo dite avrete i vostri motivi e a me la cosa non interessa. Visto che lo chiedete sparo un'ipotesi: penso che siate giornalisti incuriositi dall'incontro coi cinebloggers che si è visto a Bologna. Penso che vi siate messi a seguire il mezzo e vi siate fatti una buona cultura. Penso che potreste spendere più proficuamente il vostro tempo facendo altro: i cinebloggers sono già una nicchia asfittica e autoreferenziale, il metacineblogging è destinato ad essere qualcosa di ancora più onanistico, che ha come possibile pubblico solo i cinebloggers stessi. Fossi in voi mi darei a un passatempo migliore.


Non credi che tranne forse tre o quattro il resto dei cineblogs sia letto principalmente da cinebloggers e tutto ruoti intorno a loro più che intorno al cinema? Forse Kotionkin porta a galla questo dato decidendo di parlare direttamente di quello che i cinebloggers vogliono davvero leggere: loro stessi. Che ne pensi?
Sicuramente aprire un cineblog è un modo come un altro per parlare del proprio ombelico. E ho pochi dubbi del fatto che si tratti di un circolo autoreferenziale che se la canta e se la suona. Però un cineblog ha anche un ruolo di servizio: mettere in luce ciò che merita. Dare visibilità al cinema invisibile. Un servizio al cinema e un servizio allo spettatore che si trova proposto qualcosa su cui altrimenti forse non sarebbe inciampato.
Faccio un esempio non particolarmente calzante ma per me d'attualità: negli ultimi giorni diversi blog hanno parlato, con toni vari, di un film giapponese a basso costo che si intitola Machine Girl. Io, che ormai non guardo un film se non spinto a calci, mi sono incuriosito, ho recuperato il trailer, mi sono procurato il film e ieri ne ho visto mezzo. Il film non è granché (come pure molti dei cineblog avevano avvertito) ma ha degli elementi interessanti e son molto contento di averlo recuperato. Vi chiedo: dove avrei mai potuto trovare quest'informazione se non su un cineblog? E dove avrei potuto trovare la reiterazione dell'informazione, ovvero vedere riproposto questo stesso film da diverse fonti tanto da farmi vincere la pigrizia e da dedicargli un po' di tempo, se non attraverso i cineblog? I cineblog sono una cricca asfittica ma potenzialmente un ruolo importante ce l'hanno, anche se raramente emerge (tipicamente preferiscono riempire di lodi l'ultimo blockbuster americano, specie se girato da Peter Jackson. Parlo di quelli che leggo eh, e immagino ci siano, esistano, cineblog che parlano soprattutto di cinema italiano, di Muccino e di Ozpetek, dell'ultimo film con Margherita Buy e Silvio Orlando, e ne parlino pure bene). Invece il campo di Kotionkin mi sembra non andare oltre al puro intrattenimento, a meno che non cerchiate tra l'altro anche di scovare cineblog nascosti che meritino di essere portati alla luce, o che con le vostre critiche vi proponiate seriamente di influenzare il rapporto dei cineblogger con la scrittura o con il cinema, insomma che abbiate uno scopo. Comunque son fatti vostri e siete liberissimi di non averlo, uno scopo "serio". Non c'è niente di male dell'essere parte di una cricca asfittica e autoreferenziale e per di più di esserlo senza alcuno scopo particolare se non quello di divertirsi e far divertire.

L'ultimo regalo che hai fatto.
Un abbonamento a last.fm

Spero non a te stesso.
No, quello lo considererei un atto dovuto.

E a chi?
A un'amica.

Ti è piaciuto l'ultimo Shyamalan?
A voi?

A noi sì.
Francamente non capisco il furore critico contro questo film. A me è sembrato un onesto film di mostri con alcuni momenti da B-movie. I suicidi a me son poi piaciuti molto, mi ha ricordato molto sia Suicide Club sia l'ultimo Tsukamoto, come si chiama. Non è al livello di Bright Future ma l'idea è la stessa. Più didascalico e più B-movie, comunque piacevole e poco impegnativo.

La tua più grande aspirazione nella vita.
Dunque, direi che ormai sono approdato alla misera aspirazione dell'edonismo sereno e imperturbato. Alla Epicuro e alla Voltaire di Candide
.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma come è stata fatta questa intervista? Le domande prendono spunto dalle risposte precedenti, quindi c'è interazione, e le risposte sono troppo articolate per essere state scritte via MSN. È un'intervista TELEFONICA?

Astor ha detto...

Mio dio quanto parla gokachu!...o è kotionkin?...Mio dio quanto cazzo PARLATE!:D...

Cmq ci state dicendo sotto sotto che il blog di kotionkin NON è un "cagata pazzesca"?

Anonimo ha detto...

mi sono chiesto la stessa cosa di ohdaesu per tutta l'intervista. Whatever.

Comunque, ad oggi è la cosa migliore e più sensata apparsa su questo blog. Anche se sono tutte cose che abbiamo sentito e risentito fino allo sfinimento, la ferma saggezza di zio gokachu è sempre cosa gradita.

Gokachu ha detto...

Intervista telefonica? E' venuta una redattrice molto carina e mi ha intervistato mentre mi offriva la cena al ristorante Aeroscalo di Pontedera, ristorante che si prende meritatamente due forchette sulla guida michelin. Quello che è accaduto dopo tra me e la gentile redattrice lo taccio perché sono un gentleman, anche se ci alludo perché sono stronzo. Perché, a voi vi intervistano via msn? ^^

Anonimo ha detto...

Siamo una adorabile banda di finocchi.

Ale55andra ha detto...

Chi sarà il prossimo? Io ho in mente una persona e spero di essere accontentata ^^

Anonimo ha detto...

I commenti di Gokachu e del Conte, uno dietro l'altro, sono un uno-due fantastico.

Anonimo ha detto...

Risposte molto intelligenti e sicuramente le domande stavolta erano più interessanti (e questa me la lego al dito.) Gokachu ha tutta la mia stima (anche se non ne ha bisogno) pur non avendo apprezzato (lui) INLAND EMPIRE (ed è abbastanza imperdonabile...sì, imperdonabile...^^). Trovo che la cosa che ha detto sul fatto che un cinebloggers deve avere la PROPRIA coerente IDEA di cinema è profondamente vera ed auspicabile. Insomma l'avere una strafottuta poetica. Oppure la Poetica di non avere una poetica?

souffle ha detto...

l'intervista era un po' lunga ma è una delle cose decisamente in piena mission del blog.
Manca però la foto del bellissimo gokachu.

s h i v a ha detto...

Nonostante le battute del simpatico Gokachu (che ringraziamo per il suo tempo), dobbiamo precisare che l'intervista è stata realizzata da un nostro emissario mascherato in una località riservata nel deserto del Nevada.

Astor, Gokachu parla tanto perchè il blog è verboso e si è adattato :)

Kekkoz, è carino che ci provi ma la cosa più sensata di questo blog è Casa Kekkoz

WilliamDollace, dai su, non è vero.

Anonimo ha detto...

Gokachu puntuto e gustoso come ci si aspettava, ok. Ok. Però. Qui si freme per sapere chi bussà alla porta di Kekkoz (il personaggio, non l'adorabile personcina in carne ed ossa).

souffle ha detto...

@udp: la smetti di flirtare con kekkoz?

s h i v a ha detto...

questi ultimi due commenti hanno divertito molto i nostri creativi chiusi nell'armadio, che da giorni stanno lavorando a una sitcom con protagonisti UdP e Souffle, ma la redazione sta bocciando a raffica le loro idee.

Anonimo ha detto...

Si batte un po' la fiacca, noto.