10.7.08

la penna rossa: wanted

Cosa vuole il lettore da un cinepost? Be', domanda difficile. La risposta seria è: dipende dal lettore. C'è chi vuole un'idea rapida, simpatica, concisa e fruibile del film. C'è chi vuole capire il posto del film nella carriera del regista. C'è pure chi vuole sapere cosa ne penserebbe Deleuze o Lacan, non lo metto in dubbio. Di sicuro, tutti vogliono una cosa: capirne i pregi e difetti.


Poi, diciamocelo, se uno sta meditando di andare a vedere la Jolie tutta tatuata che spara pallottole che curvano durante la loro traiettoria e McAvoy che strappa le ali delle api a pistolate, be', probabilmente il Nostro Lettore vuole sapere se si tratta di una cagata assoluta oppure di un'alternativa praticabile alla sede estiva del Karma, in cui l'anno scorso ha visto due ragazze che limonavano ma non ha avuto il coraggio di tentare la realizzazione della fantasia archetipica sua e dei suoi Virili Antenati, vedendosela invece soffiare da un tamarro col colletto a doppio bottone che si è infilato tra le due tipe e ha goduto dell'esperienza su cui baserà l'intera sua vita sociale per tutti gli anni a venire.


Ma vediamo se il nostro lettore trae soddisfazione dai giudizi pallettosi dei nostri amati cinebloggers.




Kekkoz - 3 pallette
Kekkoz pone subito la domanda che ha tenuto tutti sulle spine: "Immagino che in molti si saranno posti la domanda, e ancora se la stiano ponendo", dice Kekkoz. Che domanda? "che ne sarà negli states dello stile furioso di Timur Bekmambetov, il regista di Night Watch e Day Watch (e l'anno prossimo di Twilight Watch), che negli ultimi anni ha rivoltato come un calzino la percezione del cinema sovietico, aprendo una - potenziale - stagione di rinascita del cinema russo di genere e guadagnando peraltro una montagna di soldi? Gli succederà come a molti colleghi dell'area asiatica?"


Gli succederà? Boh. Una tipa non si fa più sentire perché, sostiene lei, invece di notare il suo nuovo taglio di capelli e chiederle com'era andata la giornata al lavoro, stavo lì sempre a chiedermi se all'uomo che ha rivoltato come un calzino la percezione del cinema sovietico gli sarebbe successo come agli asiatici. Per fortuna qualcuno mi capisce: son preoccupazioni.


E per Kekkoz erano ancora più serie, le preoccupazioni. Visto che è "corso" a vederlo prima dell'uscita e, per rendere chiaro a tutti che lui prende sul serio il rischio che ai russi finisca come agli asiatici (forse anche per questioni geografiche, boh), dice che l'ha visto in originale e che l'originale ha un sacco di fuck.


Però, Kekkoz, hai colto le mie preoccupazioni di spettatore, ma non mi dai la risposta. Ok, mi dici che non è un capolavoro, mi dici che ci sono i cliché, mi dici che non ci si annoia un attimo e che hai ballato sulla poltrona. Ma gli è successo come agli asiatici? Perchè io ne conosco alcuni, di asiatici, che sognano di dirigere la Jolie nuda e tatuata stesa su un lettone bianco mentre ti guarda con aria sexy.

Voto: C


GParker - 2 pallette
Una volta - avevo 16 anni - stavamo seduti sui motorini in quello slargo dove tra i 16 e i 18 anni si stava sempre seduti sui motorini senza nessuno straccio di idea di cosa fare. La profonda provincia italiana. Prima dei blog, ovviamente. A un certo punto un tizio propone di andare in un certo baretto a berci una birra. Io dico che non mi sembra una buona idea. Lui dice che invece gli sembra un'ottima idea. Io gli dico che ci sono infiniti luoghi per bere una birra e che se lui trovava ottimo il suo puzzosissimo baretto, allora toccava a lui spiegare il perchè all'intero consesso amicale seduto sui motorini e non a me spiegare il perchè no.

La filosofia alla base di questa storiella l'ho abbandonata per due terzi in una serata umidiccia di otto anni dopo, ma questa è un'altra faccenda. Quello che conta è che GParker, sui motorini, sarebbe stato d'accordo con me.

Le sue argomentazioni non fanno una grinza. L'incipit - un virtuoso anacoluto - è tutto programmatico: "Wanted è scontato dire che non mi è piaciuto per nulla". Così scontato che potremmo fermarci qua. Ma lui continua: "Sebbene basato su ottimi presupposti" - avete presente quali, no? - "si tratta comunque di un film di Bekmambetov dove quindi c'è solo azione ipertrofica senza che ci sia per questo estetica e al tempo stesso etica". Niente etica, niente estetica. "Io Bekmambetov non l'ho mai sopportato, si sarà capito", dice GParker, ed elenca una manciata di cose fastidiose (sottotitoli creativi, trovate originali rubate ad altri eccetera). Ma si tratta di un diversivo. Il punto vero è il famoso "argumentum de explicanda affirmatione" da me coniato e battezzato in quel pomeriggio di tanti anni fa. "Il suo è cinema assolutamente vuoto, talmente tanto che non dovrei stare qua a spiegare perchè non mi è piaciuto, dovrebbe essere scontato. Semmai tocca a quelli a cui è piaciuto argomentare, e bene, le loro recensioni!". E poi, io, dopo venti muniti in piedi, ero riuscito a sedermi sul comodo sellino di un 125. Eccheccazzo.


Voto: D



Iosif - 2 pallette e mezzo
Ci rendiamo conto che parlare di questo film non deve essere facile. Se Kekkoz prova a spaventare i Lettore con il suo dubbio cruciale e GParker dice "sei tu che devi dirmi perchè non è brutto", Iosif s'ispira a Lombroso, che ogni tanto torna utile. "Timur Bekmambetov [è una] person[a] poco raffinat[a]", dice. "Per renderci conto di questo basta guardarl[o] in faccia, poiché i[l suo] vis[o] corrispond[e] al [suo] cinema." Come dar torto al buon Iosif? Il faccione kazako di Bekmambetov fa ancora più paura del suo cognome. Ma chissà cosa penserebbe il buon Bek (come lo chiamano i suoi amici, tra cui Kekkoz) e i suoi scagnozzi del faccione ipertricotico di Iosif. Fossi in lui, ci penserei due volte prima di mancare di rispetto a Bek.


Voto: C-



Contenebbia - 3 pallette
Ora, una confessione. Ho riletto il post del Contenebbia diverse volte, ma non mi viene nulla da scrivere. Per riempire lo spazio, vi racconto una barzelletta. Ohdaesu deve andare a Milano ma gli si rompe il motorino e rimane per strada. Si mette a fare autostop e si ferma un tizio dalla faccia cattiva con un bolide supersonico. E' Bekmambetov. Ohdaesu sale sul bolide. Bek spinge il macchinone a velocità inaudite. Poi si ferma di colpo. C'è un cavallo zoppo sul ciglio della strada. Bek dice a Ohdaesu di aprire lo sportello sul cruscotto e passargli la .44 magnum. Ohdaesu è terrorizzato, ma passa l'arma a Bek che scende dalla macchina e spara al cavallo in testa. "Odio vedere la sofferenza", dice Bek mentre riconsegna la pistola al povero Oh. Il bolide riparte alla velocità della luce. Dopo un po', Bek avvista un incidente e blocca la macchina con gran fischi e stridii. "La pistola", ordina ad Ohdaesu. E Oh gliela dà. Bek scende dalla macchina e va a sparare ai due sopravvissuti che si contorcono dal dolore. "Odio vedere la sofferenza", dice Bek. E Oh annuisce tremante e rimette la .44 magnum nel cruscotto. Nuova corsa supersonica, nuovo animale azzoppato, stessa scena. Bum. "Odio vedere la sofferenza". Vicino Milano, Bek, lanciato come un demone che fugge da uno stormo di cherubini, prende male una curva e i Nostri si ritrovano accartocciati contro un muro. Ohdaesu, tutto rotto e sanguinante, strappato, spezzato e maciullato, riesce appena a muoversi e a parlare. "Ehi, Bek" sussurra "meno male che non ci siamo fatti niente, va".


Voto: A

5 commenti:

Anonimo ha detto...

divertido :). Non mi è andata granché come voto, ma farò tesoro consiglio amichevole.

Anonimo ha detto...

farò tesoro del consiglio amichevole.

Anonimo ha detto...

casa kekkoz fra i tag è un inganno bello e buono!

s h i v a ha detto...

iosif, felici che ti sia divertito.

missv, ehehe, credo sia un refuso o forse un gioco sadico della nostra Betty, chi lo sa.

Ale55andra ha detto...

Peccato che io non abbia visto e dunque recensito questo film. Se me lo dicevate prima lo andavo a vedere solo per sapere che voto mi davate stavolta, guarda :P