22.7.08

confessionale: contenebbia

Conte, ma lei è frocio?
Diciamo che sono inequivocabilmente lesbica. Un uomo, dalla tonante femminilità, a cui piaccion le donne. Anche se, a onor del vero, vi son alcuni boys che non butterei certo fuori dal mio letto.

Perchè una persona adulta e dotata di buon senso dovrebbe perdere il suo tempo con un audience di ragazzini? Noia? Sindrome di Peter Pan? Sesso?
Tutte e tre le cose, in ordine sparso.


Uno di noi una volta ha detto: controllare le statistiche di accesso è come masturbarsi senza rimediare neppure un orgasmo decente. Che ne pensi? Ti senti mai frustrato dal bisogno di feedback e di audience?
Ho avuto la mia bella fase compulsivo-onanista, in cui consultavo classifiche, giusto per scoprire di esser fra l'ennesimo blog di "Amici" della De Filippi e quello dell'Angela Cavagna, poi ho imparato a fregarmene: anche perchè il Teatrino ha un pubblico meraviglioso.


Qual è secondo te lo scopo dei cineblog?
Provenendo dal cartaceo, che per molti aspetti mi ha di molto sfiancato, ho cercato tra i marosi della blogosfera una nuova forma di approccio a quella "magnifica ossessione" che è il cinema: una scrittura agile, scientemente narcisa (ma priva magari di spocchia) ma legata ad una sincera passione (parola scomparsa nei vocabolari redazionali) e competenza. Ho pensato che la "free critic" (uso il termine usato da quelli di SegnoCinema per il loro orrido speciale) fosse qui, poi, sulla via di Damasco, ho incontrato Roy Menarini che mi ha fatto comprendere che, nei casi più nobili, quella del cineblogger è l'unica cinefilia possibile.


I tuoi tre film dell'isola deserta.
"Viale del Tramonto" di Billy Wilder, "Otto e mezzo" di Fellini e "INLAND EMPIRE" di David Lynch


I tre libri.
"I canti di Maldoror" del Conte di Lautrèamont, "Il mar delle blatte" di Tommaso Landolfi e "It" di Stephen King


Il libro che stai leggendo.
"Carnival Love" di Katherine Dunn, che è il libro che avrebbe scritto Tod Browning, dopo una sbornia con Chuck Palahniuk.

Quando e come hai deciso di aprire un cineblog.
Il 2006 stava volgendo al termine: la dolce Tatina per cui il mio cuore faceva bum-bum mi aveva dato il benservito ed io, comprensibile, ero di molto irrequieto: due mie amiche scrittrici, Simona e Deborah, avevano da poco aperto il blog e non facevano altro che dirmi: "Ma cosa stai aspettando?". Una bella mattina mi son detto "Perchè no?" e ho mi son dato all'avventura in quel di Splinderopoli. Ho scelto il Teatro dei Vampiri come nome, perchè penso che un blogger un poco sia vampiro: sugge energia dai suoi lettori che lo rinfrancano con le loro visite. E perchè, gira e pirilla, sempre di "performance" si tratta...il "Conte Nebbia" era già il mio "nom de plume" da lunga pezza: mi battezzò così un ragazzo che una mattina mi vide prender la corriera col mio abituale completo da impresario da pompe funmebri ed il mio cappellaccio nero, tipo Jack Fairy nella scena d'apertura di "Velvet Goldmine"...

Il disco più longevo sul tuo lettore mp3.
Volete ridere? Non uso l'mp3. Vado ancora in giro col mio ingombrantissimo walkman. I dischi che non escon mai dal mio porta-cd sono "Each man kills the thing he loves" di Gavin Friday, "Canzoni a manovella" di Vinicio Capossela e "blood" dei This Mortal Coil.


Il tuo ultimo concerto.
Ussignur...E' una vita che non vado a dei concerti: temo che il mio ultimo concerto sia stato tre anni fa: Antony and the Johnsons...

L'ultima volta che ti sei innamorato.
Sempre tre anni fa, l'ultima volta in cui per svariati mesi son tornato dodicenne con palpitazioni, sudorini, occhi trasognati... Una stupenda fanciulla di 19 anni mi ha donato quasi due anni della sua vita: non potrò mai ringraziarla a sufficienza. Precipitato nella fauna confusa dei "thirty-something" stavo inesorabilmente appassendo...Lei mi ha insegnato a recuperare quell'entusiasmo che stavo perdendo: una manna piovuta dal cielo. Poi m'ha lasciato, come era giusto che fosse: non potevo pretendere di toglierle gli anni più belli, pretendendo che fosse mia e solo mia, no? Va bene esser vampiri, ma con stile, dico io.

Ti sei innamorato per l'ultima volta 3 anni fa e ultimo concerto lo hai visto 3 anni fa. Vai a concerti solo per bombare?
Mi ci portano, ai concerti: resto lì, a volte anche bofonchiante. Poi odio i luoghi affollati: credo di esser l'unica creatura al mondo ad esser svenuto durante un concerto dei Tindersticks.



Berlusconi è perseguitato dalla magistratura?
Come Caligola dai fantasmi dei nemici trucidati.


Il buon cinema politico.
Quel cinema che tendo a definire "grandangolare", che con sprezzo del pericolo sappia insomma coniugare le lenti deformanti del bozzettista dispettoso con l'arguzia di uno scrittore di pamphlet


Qualche esempio?
Due su tutti: "Todo Modo" di Elio Petri e "La classe dirigente" di Peter Medak.


Qualche esempio di cattivo cinema politico?
A malincuore ricordo che mi deluse, per eccessi di didattico didascalismo rosselliniano, "Segreti di stato" dell'austero Benvenuti.

Spesso inviti espressamente i tuoi lettori al commento. Quando dici "Amici cosa ne pensate?" intendi dire "Avanti, datemi ragione"?
Ecco, "L'amici" svela i miei anni di catechesi, la propensione al "volemose bene", alla fratellanza universale: è un retaggio di quegli anni terribili in cui professavo opera di fede, arrivando persino alle soglie di un seminario. Ripeto, un passato atroce di cui mi pento, ma ormai ne sono uscito. La disintossicazione ha fatto effetto. Resta qualche sporadico rigurgito, come "l'amici" posto ad inizio frase...Però, e posso giurarlo, sono sinceramente interessato al parere di chi mi legge. Il dibatitto è la cosa più inebriante che si possa creare su di un blog: un paio di mesi fa lanciai un post sulla "Luce" nel cinema di Pasolini, di Fellini, di Visconti. Ne scaturì un dibatitto straordinario, che rileggo spesso...

L'ultimo regalo che hai fatto.
"Landscape", un album di molto ipnotico realizzato da Klaus Schlze e Lisa Gerrard


I tuoi tre peggiori difetti.
Una certa qual dose di pigrizia, una camionata di snobismo, ed una perniciosa propensione alla battutina al cianuro, di quelle che possno ferire l'interlocutore.

Tutti sanno che ammiri Kekkoz. Qual è l'ultimo film in cui Kekkoz ti ha offerto una prospettiva, delle intuizioni, nella lettura di un film, che ti hanno stimolato?
Kekkoz, fra i vari pregi, ha sempre quello di stimolare in effetti la mia curiosità: ancora oggi sono alla ricerca di un film horror con la Beatrice Dalle di cui parlò temporibus intrigandomi. So che lo comprerò, anche se mio fratello, il buon Bocchi, mi ha detto che è una cacatona immaonda.

Ah giusto, il tuo fratello Bocchi. Ma con sta storia del "fratello", che ci vuoi dire? Che conosci da vicino i VIP della cinecritica? Che sei massone? O che in realtà lo odi perchè è diventato piu' famoso di te?
Avete visto di recente la Bibbia di John Huston? Mica ci son solo Caino e Abele, al mondo. Il Bocchi è davvero come un fratello per me: siam cresciuti assieme, in tutti i sensi. Ed abbiam pur diviso il talamo, senza toccarci. L'invidia è un sentimento che non mi appartiene. Ci frequentiam da 15 anni e forse più, ed ancora ci sopportiamo, però: questo è amore. E' la prima volta che sento parlare di vip della cinecritica: ma esistono davvero? Io conosco solo delle persone che si arrabattano per far tornare i conti a fine mese.


Il tuo passatempo preferito oltre a cinema e blog.
Per anni è stato il teatro: ho recitato per una decina d'anni in una compagnia teatrale poco più che amatoriale: si portava in giro per l'Italia spettacoli d'ambientazione medievale durante Feste, rievocazioni, sacre...Una faticaccia, ma molto sollazzevole: mi davan sempre i ruoli dell'antagonista malvagio (il perfido intendente di sala, il ciambellano corrotto, il Visir sadico etc...)

I tuoi tre migliori pregi.
Spero: generosità, capacità di ascoltare, ed una bella dose di entusiasmo che a volte sa essere contagioso.


Parlaci bene di Ohdaesu.
Volentieri: se fossi la Detassis, manderei via a calci in culo Veltroni, e gli editoriali li farei fare a lui, che di buonismo proprio non se ne può più. Ohdaesu è uno di quei cineblogger a cui non potrei mai rinunciare.

Parlaci male di Ohdaesu.
Volentieri. Fatemi uno squillo quando volete e così potremmo sbizzarrirci nell'infamare il ragazzaccio, creatura le cui grandissime qualità sono equiparabili agli evidenti difetti di fabbrica...


Un cineblogger che non sopporti proprio.
Uno solo: JerryGarcia: non lo capisco, un poco mi spaventa il suo livore nei confronti dell'universo.

Hai mai conosciuto cinebloggers di persona (a parte la famigerata tavola rotonda)?
Sì. Ho frequentato in varie occasioni (Milano, Venezia, Pesaro) l'adorabile Sarathehutt, che è stata per almeno un anno la fidanzata ufficiale del Conte, anche se poi- ex abrupto- si è allontanata dalla blogosfera: poi vediamo...Ah, certo! Alla famigerata tavola rotonda ho conociuto Dr. DoGood, stupendo, che mi commosse dicendomi di esser venuto da Firenze per conoscere il Conte. E poi...Rob81, conosciuto a Faenza, durante un convegno sul cinema giapponese.
Chi vorresti conoscere che non hai conosciuto?Pickpocket: ci siam scritti svariate volte, s'è chiacchierato come fosse un amico di vecchia data. Davvero vorrei potermi confrontare con lui "de visu"


Hai davvero avuto una relazione con Sarahthehutt? E' la tipa di 19 anni oppure te la scopavi senza esserne innamorato?
Sarathehutt ha avuto il buon cuore di sopportarmi per alcuni mesi. Ma, visto che ho fatto voto di castità, non abbiam consumato: e lei mi ha mandato a cacare. Ma io le voglio molto bene e la perdono. No, non è la tipa di 19 che, però, quando uno dice i casi della vita, si chiama a sua volta Sara: a volte sbagliavo pure a mandar gli sms, creando piccoli incidenti diplomatici.


Cos'è questa storia del voto di castità? E' per questo che i tuoi post trasudano arrapamento?
Ah, no, quello è perchè soffro di priapismo ideologico.

Esistono diversi cineblogs che prediligono la sbornia teorica.Secondo te ci capiscono qualcosa? O è solo fumo?
Oddio: vi son cinebloggers bravissimi che trovo sprecati nella blogosfera, visto che qui le regole del gioco richiedono post brevi e scattanti. Un esempio? "Cinemasema"...Bravissimo davvero: una preparazione ammirevole che sa non esser mai enciclopedica, da lezioncina imparata a memoria. Ma, proprio per la profondità delle sue intuizioni, lo vedrei saggista ideale, più che cineblogger ideale. Un altro cineblogger "teorico" che adoro è "Delirio Cinefilo": un illuminato, un avanguardista, che se fosse nato ai tempi di Burroughs e Corso, oggi troveremmo nelle antologie.

Diciamoci la verità, il tuo famigerato post su Simone Emiliani e la sua recensione del Divo era gratuitamente offensivo e spocchioso. Sei pentito?
Offensivo e spocchioso? Dite? Beh: asinus cum asinum fricat, allora, visto che nella sua narcisata sul Divo anche il buon Emiliani non scherzava in quanto a spocchia. No, l'unica cosa di cui mi pento, pensando a quel post, è il fatto di aver messo quella roba tipo "io che sono una blogstar", col numero dei lettori giornalieri...Quella, sì, di cattivo gusto: per il resto mica mi pento. La mia critica ad Emiliani, nonostante gli strepiti da prefica di Jerrygarcia, si basava su di appunto "teorico" discretamente inconfutabile. Mi interessava, magari con l'arma della provocazione, lanciare il sasso e vedere i cerchi che si formavan sulla superficie dell'acqua. Desiderio appagato, visto che replicò lo stesso Emiliani, con toni civilissimi e pacati. Spero di poterlo ringraziar di persona, a Venezia.

La tua fantasia più estrema.
Condurre Sanremo.

Che volevi da fare da grande?
Il prestigiatore: da piccolo sognavo di divenire l'allievo di Silvan.

Raccontaci una barzelletta.
Confessionale:
"Padre, padre...Mi vergogno quasi a dirlo, ma...ho inchiappettato un bambino..."
"Ah però."
"Già, e poi..."
"Perchè, c'è anche dell'altro???"
"Sì...L'ho anche picchiato..:"
"Oh, non stan mai fermi, eh?"

Il film più sopravvalutato degli ultimi anni.
"Magnolia" di Paul Thomas Anderson.

Quello più sottovalutato.
Nell'ultimo anno mi ha di molto colpito l'accanimento contro "Go Go tales" di Ferrara, un film tenerissimo, di spiazzante sincerità, e contro "Nightwatching" del "ritrovato" Greenaway.

La tua più grande paura nella vita.
Morire bruciato vivo. E' una cosa che mi terrorizza: la scena che più mi ha fatto star male al cinema è quella di Oliver Reed bruciato sul rogo nei "I diavoli" di Ken Russell.


Dicci qualcosa su Honeyboy.
Gli voglio bene: mi commuove il suo entusiasmo.

Unodipassaggio.
Un dandy, nei gusti e nella scrittura.

MissVengeance.
La splendida dimostrazione che lo stereotipo del cineblogger maschietto e un poco nerd è una bufala.

JerryGarcia.
Solo in presenza del mio avvocato.

Para & Chimy.
Tra i miei preferiti: anche perchè a differenza di me o di un Ohdaesu, che siam delle primedonne, loro sono di una umiltà assoluta e credonoancora nel rito della "condivisione" di un piacere.

Rob the Critic.
Un bravo giovine. Un po' timido. spero che l'abbia finita 'sta tesi, così torneremo a leggerlo.

Souffle.
Beh Souffle...Se non fosse felicemente fidanzato e se io non avesi fato voto di castità, gli farei una corte spietata. Quando poi lancia le sue stoccate al Sistema, beh...lì proprio lo amo.

Leggi le riviste di cinema online?
Le sleggiucchio. Ma nella Rete ho un solo mito: Roger Ebert, decano della critica americana: un modello, per me.

E Sentieri Selvaggi?
Lo leggo: non mi trovo spesso in sintonia con loro, ma non si può negare a Sentieri Selvaggi di aver avuto un ruolo importante in Italia: furono i primi a credere nella Rete.

E Gli Spietati?
La leggo meno: ma fra di loro vi è una persona che stimo tantissimo: Mauro Giorgio.

Credi che la prospettiva di "genere" sia utile per leggere un film?
Oggi come oggi? Dopo che i "generi" son stati triturati, shakerati, sublimati?: proprio no, direi. Al limite, ma questa è una follia da pomeriggio estivo, si potrebbe cercar di legger un film secondo dei parametri "aberranti" di genere: ho guardato, ad esempio, eXistenZ di Cronenberg pensandolo come film "parodistico" ed ho riso come un pazzo. Merito del genio del canadese, o della mia senilità, non so...

Intendevamo di genere sessuale.
E quindi mi chiedete se la prospettiva "dell'appartenenza sessuale" sia utile per leggere un film?

Più o meno, sì.
Cioè? Finezze tipo "Alle donne piacciono solo i film con George Clooney perchè così sbattono gli occhioni", o "i maschietti voglion solo gli action-movie così han la scusa per tornare a far i cretini come quando erano alle scuole medie"? Non penso che esista uno sguardo femminile o uno sguardo maschile: è un po' come la questione della scrittura. Son stati scritti tomi sulle differenze "sessuali" ma secondo il Conte non son altro che ragnatele metafische.

Il più bel film del 2008, sino ad ora.
Senza dubbio "Il Divo" di Sorrentino: mi ha sconvolto. Ho sempre amato Sorrentino, ma qui uno "sguardo" che poteva divenir Maniera, ha saputo generare un nuovo modo di intendere il cinema in Italia.

Quando i cinebloggers s'inseguono con i loro motti, le parole chiave, il gergo interno, ti senti rinfrescato o ti vien voglia di andare a cena con i grandi?
Quando i tormentoni son generati da un talentaccio come Ohdaesu, mi metto lì a gridar "ancora, ancora..." E poi a cena con i grandi non ci voglio andare: mi constringono a mangiare i cavolini, che detesto.


Cosa pensi di Kotionkin?
Uno spazio intrigante. Che sicuramente titilla l'ego, notoriamente gonfio, di noi cineblogger. Spero in una una qualche sferzata in più, e in meno strizzatine d'occhio per pochi intimi.


Chi pensi ci sia dietro Kotionkin?
Un uccellino mi aveva parlato della Violetta Bellocchio. Ma siete troppo meticolosi e puntuali per esser la dolce Violetta.

Se Kotionkin facesse un film sui cinebloggers, chi vorresti che facesse il Contenebbia. E non dire Zsa Zsa Gabor, ci abbiamo già pensato ma non è disponibile.
Mi piacerebbe moltissimo Richard Lynch, il caratterista più laido di Hollywood. Quando l'ho visto nei panni del Preside nell'Halloween di Rob Zombie ho fatto un salto sulla poltroncina.

14.7.08

the comedian: la vera storia di ohdaesu/3

Non appena vidi tutti quegli sbirri gironzolare per la hall dell'Hotel Zarif, dove viveva JerryGarcia, capii che avrei fatto meglio a restarmene a casa.
Il mezzo polacco che stava dietro il lercio bancone della reception non rispose alla mia richiesta.
"JerryGarcia" ripetei "Jerry l'Orbo".
Il tizio, invece di darmi retta, lanciò un'occhiata a un giovane poliziotto in uniforme, che si avvicinò subito.
"E' un amico di Mr. Garcia?", chiese lo sbirro con aria professionale.
"No" risposi io, rimettendomi l'impermeabile, pronto a tornare alla macchina.
"Come conosce allora Mr. Garcia?", chiese ancora lo sbirro.
Io mi guardai intorno.
C'era Kovalsky, della scientifica, che scendeva per le scale tutto accaldato.
"Non lo conosco. Qualcuno mi ha detto che forse si tratta di un certo Garcia che conoscevo anni fa. Volevo appurare se la gente mi dà informazioni affidabili oppure no"
"E questo Garcia che conosceva anni fa che lavoro faceva?"
Cineblogger, mi venne di rispondere. Ma era una parola senza senso, ormai. Soprattutto in quella fetida cittadina della California, nel 2020.
"Thompson, ci penso io", disse una voce che conoscevo.
"Tenente McArmond", dissi, facendo un cenno di saluto col capo.
McArmond allontanò il ragazzo con una mano e mi squadrò col suo solito sorriso sprezzante.
"Detective, se voleva fare due chiacchiere con Jerry l'Orbo, qualcuno è stato più svelto di lei"
"La puntualità non è mai stata il mio forte", dissi.
McArmond si allentò la cravatta.
"Cosa sa di Jerry l'Orbo?" mi chiese poi.
"Qualcuno mi ha detto che era un tipo che conoscevo. Ero venuto a controllare"
"Quindi non lo conosceva?"
Imperfetto. R.I.P.
Feci di no con la testa.
"Ho sentito il suo nome un paio di volte", aggiunsi "Sapevo che frequentava la palestra di Mug Hartley"
McArmond annuì.
"Su c'è qualche roba in italiano. Vorrei che ci desse un'occhiata", disse il Tenente.
"Una volta al distretto era pieno di Italiani" dissi io.
"Una volta da queste parti non c'erano maniaci che soffocavano le vittime con pagine di filosofia e gli tagliavano via tutte le dita. Le cose cambiano, Ohdaesu"
Mi accesi una sigaretta e feci segno a McArmond di farmi strada.
La stanza di Jerry era nel caos.
Ma non c'era nessun segno di lotta. Era la confusione che avreste potuto trovare nel mio stanzino. Cartacce, vestiti buttati dappertutto, bottiglie di brandy scadente.
La vittima era ancora legata alla sedia. La testa rovesciata all'indietro.
La bocca e le narici piene di cartacce.
Due assistenti della scientifica stavano estraendo la palla di carta dalla bocca di JerryGarcia.
Cinema e Psicanalisi di Christian Metz.
Un altro gli stava slegando i polsi.
Le dita delle mani erano state mozzate.
Sulla parete dietro il cadavere c'era una scritta fatta col sangue della vittima.
"Come ha fatto a legare un tizio grosso e muscoloso come questo senza colluttazione?" si chiese a voce altra McArmond.
Poi mi diede una busta piena di ritagli di giornali, mentre io cercavo di mettere a fuoco quel volto, provando a sottrargli mentalmente quei dieci anni di esilio, di disperazione, di Hotel Zarif.
"Che roba è?" mi chiese il Tenente.
Sfogliai gli articoli dentro la busta.
Giornali italiani.
24 settembre 2008: "BONDI: IL PRINCIPALE NEMICO DELLA CULTURA ITALIANA E' IL DISFATTISMO DI MOLTI CONCITTADINI - Il Ministro parla agli studenti di cinema della Sapienza e mette in guardia dalla tentazione di parlar male, sempre e comunque, dei cineasti italiani"
1 ottobre 2008: "UN GRUPPO DI "SAGGI" PER RILANCIARE IL CINEMA ITALIANO - Il Ministro Bondi visita il set di "Barbarossa", nuovo film di Renzo Martinelli e sottolinea la necessità di sostenere il cinema italiano"
6 ottobre 2008: "IL CINEMA COME IL CALCIO: TUTTI VOGLIONO ESSERE CT - Intervista al regista Pasquale Squitieri: "In Italia tutti si credono critici. E per essere critici in voga bisogna osannare il cinema straniero a scapito del cinema italiano"
22 ottobre 2008: "PRESTO UN UFFICIO GOVERNATIVO PER IL RILANCIO DEL CINEMA ITALIANO - Il ministro Bondi al Festival del Film di Roma: Servono controllo di qualità, investimenti e amore per il nostro straordinario paese"
2 dicembre 2008: "MARTINELLI DIRETTORE DELL'AGENZIA PER LA TUTELA DEL CINEMA ITALIANO - Il neodirettore dell'ATCI attacca l'esterofilia a tutti costi e propone un portale web per la promozione del cinema italiano"
18 gennaio 2009: "RENZO MARTINELLI: IL CINEMA ITALIANO UCCISO DA INTERNET - Secondo il direttore dell'ATCI non è ammissibile che chiunque possa improvvisarsi critico su internet e danneggiare l'immagine del nostro cinema e del nostro paese"
31 gennaio 2009: "GRILLO: IN PIAZZA CONTRO LA CENSURA INFORMATICA - Il comico genovese tuona dal suo blog contro il ddl Bondi che introduce l'istituzione dell'albo nazionale dei blog"
3 febbraio 2009: "VELTRONI: LEGGE BONDI INCOSTITUZIONALE, LIMITA LA LIBERTA' DI PAROLA"
4 febbraio 2009: "SANDRO BONDI: LA REGISTRAZIONE SERVE AD ASSICURARE QUALITA' AI LETTORI - Il Ministro Bondi chiarisce: "Nessuna censura ma più trasparenza. I lettori meritano di essere tutelati e di sapere chi è e che competenze ha chi scrive sui blog"
1 marzo 2009: "FIDUCIA SUL PACCHETTO ITALIANITA': 1 EURO DI SCONTO SUI FILM ITALIANI, REGISTRAZIONE PER I SITI WEB DI CINEMA, CREDITO D'IMPOSTA PER LE PRODUZIONI CHE CELEBRANO GLI EROI DELLA STORIA ITALIANA"
3 marzo 2009: "RUTELLI: CONTROLLO MA BIPARTISAN - E' vero che Internet senza freni può essere un pericolo, ma servono organismi di tutela plurali e slegati dalle logiche di partito"
23 marzo 2009: "L'ATCI REGOLERA' L'ATTIVITA' CRITICA SU INTERNET - Il direttore Martinelli: Sì alle riviste specializzate, no ai blog aperti da chiunque senza alcun controllo"
4 aprile 2009: "LA PROTESTA DEI BLOGGER: NON SIAMO CRITICI MA VOGLIAMO DIRE LA NOSTRA - Scarsa partecipazione alla riunione nazionale a Bologna dei cosiddetti cinebloggers. L'organizzatore Contenebbia: "Purtroppo questo weekend esce il nuovo film di David Fincher"
3 maggio 2009: "DA OGGI CHIUSI QUASI TUTTI I SITI DI CINEMA NON AUTORIZZATI - Il direttore dell'ATCI Martinelli commenta "Se tutti posso dire qualsiasi stupidaggine su tutto, allora la libertà di parola non ha più alcun senso"
4 maggio 2009: "I CRITICI CINEMATOGRAFICI DIFENDONO L'IMPORTANZA DEL LORO RUOLO - Il presidente del SNCCI Torri preoccupato perchè il dibattito sui blog oscura l'importanza della critica tradizionale: "Noi non siamo blogger""
8 maggio 2009: "VELTRONI SUL CONTROLLO DEI BLOG: I PROBLEMI DEL PAESE SONO ALTRI - Il leader PD critica il referendum proposto dai Radicali. "I controlli non sono necessariamente un male, purchè non siano arbitrari"
3 settembre 2009: "ATTIVO IL PORTALE DEL CINEMA ITALIANO - Martinelli: segnaleremo iniziative, convegni, nuove produzioni, provini e ospiteremo i blog registrati a norma di legge"

McArmond interruppe i miei pensieri.
"Che roba è?" disse.
Rimisi i ritagli nella busta.
"Cinema", borbottai.
Lui fece la sua risatina secca e mi girò le spalle.
Ne approfittai per mettermi in tasca un quadernetto che sbucava da un cassetto.
"Poi dovremmo farle comunque qualche domanda, Detective, appena passa in centrale" disse McArmond dall'altro lato della stanza.
Annuii e diedi un ultimo sguardo a Jerry e alla scritta sopra di lui.
HYPE.
Scritta nera di sangue.
Appena dentro la macchina, tirai fuori il quadernetto.
Un diario.
Mi cadde subito l'occhio su un'annotazione.
"Ci hanno scovato e ci vogliono uccidere tutti"




10.7.08

la penna rossa: wanted

Cosa vuole il lettore da un cinepost? Be', domanda difficile. La risposta seria è: dipende dal lettore. C'è chi vuole un'idea rapida, simpatica, concisa e fruibile del film. C'è chi vuole capire il posto del film nella carriera del regista. C'è pure chi vuole sapere cosa ne penserebbe Deleuze o Lacan, non lo metto in dubbio. Di sicuro, tutti vogliono una cosa: capirne i pregi e difetti.


Poi, diciamocelo, se uno sta meditando di andare a vedere la Jolie tutta tatuata che spara pallottole che curvano durante la loro traiettoria e McAvoy che strappa le ali delle api a pistolate, be', probabilmente il Nostro Lettore vuole sapere se si tratta di una cagata assoluta oppure di un'alternativa praticabile alla sede estiva del Karma, in cui l'anno scorso ha visto due ragazze che limonavano ma non ha avuto il coraggio di tentare la realizzazione della fantasia archetipica sua e dei suoi Virili Antenati, vedendosela invece soffiare da un tamarro col colletto a doppio bottone che si è infilato tra le due tipe e ha goduto dell'esperienza su cui baserà l'intera sua vita sociale per tutti gli anni a venire.


Ma vediamo se il nostro lettore trae soddisfazione dai giudizi pallettosi dei nostri amati cinebloggers.




Kekkoz - 3 pallette
Kekkoz pone subito la domanda che ha tenuto tutti sulle spine: "Immagino che in molti si saranno posti la domanda, e ancora se la stiano ponendo", dice Kekkoz. Che domanda? "che ne sarà negli states dello stile furioso di Timur Bekmambetov, il regista di Night Watch e Day Watch (e l'anno prossimo di Twilight Watch), che negli ultimi anni ha rivoltato come un calzino la percezione del cinema sovietico, aprendo una - potenziale - stagione di rinascita del cinema russo di genere e guadagnando peraltro una montagna di soldi? Gli succederà come a molti colleghi dell'area asiatica?"


Gli succederà? Boh. Una tipa non si fa più sentire perché, sostiene lei, invece di notare il suo nuovo taglio di capelli e chiederle com'era andata la giornata al lavoro, stavo lì sempre a chiedermi se all'uomo che ha rivoltato come un calzino la percezione del cinema sovietico gli sarebbe successo come agli asiatici. Per fortuna qualcuno mi capisce: son preoccupazioni.


E per Kekkoz erano ancora più serie, le preoccupazioni. Visto che è "corso" a vederlo prima dell'uscita e, per rendere chiaro a tutti che lui prende sul serio il rischio che ai russi finisca come agli asiatici (forse anche per questioni geografiche, boh), dice che l'ha visto in originale e che l'originale ha un sacco di fuck.


Però, Kekkoz, hai colto le mie preoccupazioni di spettatore, ma non mi dai la risposta. Ok, mi dici che non è un capolavoro, mi dici che ci sono i cliché, mi dici che non ci si annoia un attimo e che hai ballato sulla poltrona. Ma gli è successo come agli asiatici? Perchè io ne conosco alcuni, di asiatici, che sognano di dirigere la Jolie nuda e tatuata stesa su un lettone bianco mentre ti guarda con aria sexy.

Voto: C


GParker - 2 pallette
Una volta - avevo 16 anni - stavamo seduti sui motorini in quello slargo dove tra i 16 e i 18 anni si stava sempre seduti sui motorini senza nessuno straccio di idea di cosa fare. La profonda provincia italiana. Prima dei blog, ovviamente. A un certo punto un tizio propone di andare in un certo baretto a berci una birra. Io dico che non mi sembra una buona idea. Lui dice che invece gli sembra un'ottima idea. Io gli dico che ci sono infiniti luoghi per bere una birra e che se lui trovava ottimo il suo puzzosissimo baretto, allora toccava a lui spiegare il perchè all'intero consesso amicale seduto sui motorini e non a me spiegare il perchè no.

La filosofia alla base di questa storiella l'ho abbandonata per due terzi in una serata umidiccia di otto anni dopo, ma questa è un'altra faccenda. Quello che conta è che GParker, sui motorini, sarebbe stato d'accordo con me.

Le sue argomentazioni non fanno una grinza. L'incipit - un virtuoso anacoluto - è tutto programmatico: "Wanted è scontato dire che non mi è piaciuto per nulla". Così scontato che potremmo fermarci qua. Ma lui continua: "Sebbene basato su ottimi presupposti" - avete presente quali, no? - "si tratta comunque di un film di Bekmambetov dove quindi c'è solo azione ipertrofica senza che ci sia per questo estetica e al tempo stesso etica". Niente etica, niente estetica. "Io Bekmambetov non l'ho mai sopportato, si sarà capito", dice GParker, ed elenca una manciata di cose fastidiose (sottotitoli creativi, trovate originali rubate ad altri eccetera). Ma si tratta di un diversivo. Il punto vero è il famoso "argumentum de explicanda affirmatione" da me coniato e battezzato in quel pomeriggio di tanti anni fa. "Il suo è cinema assolutamente vuoto, talmente tanto che non dovrei stare qua a spiegare perchè non mi è piaciuto, dovrebbe essere scontato. Semmai tocca a quelli a cui è piaciuto argomentare, e bene, le loro recensioni!". E poi, io, dopo venti muniti in piedi, ero riuscito a sedermi sul comodo sellino di un 125. Eccheccazzo.


Voto: D



Iosif - 2 pallette e mezzo
Ci rendiamo conto che parlare di questo film non deve essere facile. Se Kekkoz prova a spaventare i Lettore con il suo dubbio cruciale e GParker dice "sei tu che devi dirmi perchè non è brutto", Iosif s'ispira a Lombroso, che ogni tanto torna utile. "Timur Bekmambetov [è una] person[a] poco raffinat[a]", dice. "Per renderci conto di questo basta guardarl[o] in faccia, poiché i[l suo] vis[o] corrispond[e] al [suo] cinema." Come dar torto al buon Iosif? Il faccione kazako di Bekmambetov fa ancora più paura del suo cognome. Ma chissà cosa penserebbe il buon Bek (come lo chiamano i suoi amici, tra cui Kekkoz) e i suoi scagnozzi del faccione ipertricotico di Iosif. Fossi in lui, ci penserei due volte prima di mancare di rispetto a Bek.


Voto: C-



Contenebbia - 3 pallette
Ora, una confessione. Ho riletto il post del Contenebbia diverse volte, ma non mi viene nulla da scrivere. Per riempire lo spazio, vi racconto una barzelletta. Ohdaesu deve andare a Milano ma gli si rompe il motorino e rimane per strada. Si mette a fare autostop e si ferma un tizio dalla faccia cattiva con un bolide supersonico. E' Bekmambetov. Ohdaesu sale sul bolide. Bek spinge il macchinone a velocità inaudite. Poi si ferma di colpo. C'è un cavallo zoppo sul ciglio della strada. Bek dice a Ohdaesu di aprire lo sportello sul cruscotto e passargli la .44 magnum. Ohdaesu è terrorizzato, ma passa l'arma a Bek che scende dalla macchina e spara al cavallo in testa. "Odio vedere la sofferenza", dice Bek mentre riconsegna la pistola al povero Oh. Il bolide riparte alla velocità della luce. Dopo un po', Bek avvista un incidente e blocca la macchina con gran fischi e stridii. "La pistola", ordina ad Ohdaesu. E Oh gliela dà. Bek scende dalla macchina e va a sparare ai due sopravvissuti che si contorcono dal dolore. "Odio vedere la sofferenza", dice Bek. E Oh annuisce tremante e rimette la .44 magnum nel cruscotto. Nuova corsa supersonica, nuovo animale azzoppato, stessa scena. Bum. "Odio vedere la sofferenza". Vicino Milano, Bek, lanciato come un demone che fugge da uno stormo di cherubini, prende male una curva e i Nostri si ritrovano accartocciati contro un muro. Ohdaesu, tutto rotto e sanguinante, strappato, spezzato e maciullato, riesce appena a muoversi e a parlare. "Ehi, Bek" sussurra "meno male che non ci siamo fatti niente, va".


Voto: A

3.7.08

il secondo mese di Kotionkin



S
pero che vi siete ormai affezionati a noi come noi ci siamo affezionati a voi.

Kotionkin s'avvia a cominciare il secondo mese di attività.

Che c'è di nuovo?

Be', lo sapete già:




Altre novità?

Qualcuna, sì.

Kekkoz, ha riaperto il suo TUMBLR e ne siamo felici.


I cinebloggers, al sabato mattina, invece di smaltire la sbornia del venerdì sera, sono tutti davanti allo schermo per fare a gara a chi ne sa di più. L'inquietante Trivia dei Cinebloggers.

Il mese di luglio, prima di una pausa estiva, sarà ricco di novità per Kotionkin.

Nuove interviste, ospiti speciali e fuochi d'artificio!

Disconnettetevi pure voi e nutritevi di Kotionkin!

Go Kotionkin Go!



1.7.08

inside kotionkin/1

Chi bussa alla porta di Casa Kekkoz?
E' quello che bisbigliano tutti.
Domenica, 29 Giugno 2008.
Ormai siamo tutti diventati pratici con le complicatissime procedure di sicurezza che il Direttore ci costringe a seguire per le riunioni di redazione.
Fa un caldo boia. Tony è riuscito a trovare questa specie di pinguino - una sottomarca illegibile - al mirabolante prezzo di ottanta euro. Il Direttore ci ha pensato su una settimana. Ottanta euro son sempre ottanta euro, andava borbottando, secondo fonti vicine al suo Stanzino pregno di odore di sigaro.
Poi l'abbiamo preso e l'abbiamo subito battezzato McGuffin.
Ma il McGuffin è una delusione.
Fa comunque un caldo boia.
Tony ha lo sguardo basso. Si sente colpevole. Tutti hanno sostenuto la sua causa per la frescura rivitalizzante. Qualcuno si è persino esposto personalmente, sfidando i vapori caraibici dello Stanzino ed andando a perorare direttamente col Direttore la causa modernista della climatizzazione dello Stanzone - ovvero l'arroventato locale rettangolare provvisto di grosso tavolo di latta in cui si celebrano le segretissime e coinvolgenti riunioni della Redazione di Kotionkin. Ovvero noi.
Adesso tutti bisbigliano due cose.
Chi bussa a Casa Kekkoz?
Questa è la prima.
Ho ricevuto pure degli sms.
Il tono era sempre più concitato.
Chi bussa a Casa Kekkoz? Chi cazzo bussa a Casa Kekkoz? Chi cazzo bussa nella cazzo di Casa Kekkoz? Chi cazzo bussa nella cazzo di Casa del cazzo di Kekkoz?
Quest'ultima suonava particolarmente inquietante, così si è preferito spostare la concitazione e le interiezioni verso il presunto colpevole di questa lunga, lunghissima attesa.
Che cazzo ci ha rifilato Tony con quei cazzo di ottanta euri?
Questa la seconda cosa che bisbigliano tutti.
Perchè il destino, spesso, è ingiusto. Così si dà il caso che la persona che nei bisbiglii di tutti è considerata colpevole di questo abnorme cliffhanger sia la stessa persona che ha mobilitato la quietissima Redazione per una causa - la frescura nello Stanzone - rivelatasi assai poco degna di cotanta passione.
Tony Montana.


Non vi sto certo a spiegare perchè ci chiamiamo tutti con dei nomi di battaglia.
Alla prima riunione di Redazione, alla fine di maggio, il Direttore si presentò con una lista di pseudonimi che riteneva adatti ai vari colleghi. Non vi dico le proteste e i dibattiti.
Alla fine si è deciso che ognuno si scegliesse il proprio.
Ma il Direttore, memore della lezione di Joe Cabot, aveva ragione.
Tre di noi maschietti si presentarono come Tony Montana, altri due come Jena Plissken (un altro, con aria snob, precisò che lui sarebbe stato Snake Plissken) e tutte le tre donne della gloriosa compagine annunciarono all'unisono che sarebbero state Rossella O'Hara.
Margo (che si ritrovò fortunatamente l'unico aspirante - e pertanto automaticamente proprietario - di quel nickname) storse il naso girando uno sguardo sprezzante verso tutti noi e i nostri ridicoli stereotipi di genere.
"Ve l'avevo detto", sbottò il Direttore, accendendosi il suo sigaro.
Si fece il sorteggio.
Due Tony Montana, un Jena Plissken (la convivenza di due Plissken - Jena e Snake - fu ritenuta accettabile) e due Rossella O'Hara dovettero cambiare nome.
Io, con somma ingiustizia, fui l'unico ad essere privato del diritto a un suggestivo pseudonimo.
"Tu sei lo Scrivano" sentenziò il Direttore.
"Che vuol dire?"
"Che prendi nota di quel che succede qui dentro e poi ci fai una rubrica"
La cosa, ve lo devo proprio confessare, non mi entusiasmò così tanto.
"Una rubrica su... Kotionkin?"
"Bella idea, eh?" disse il Direttore stritolando il suo sigaro tra i denti e facendosi schioccare le bretelle sul petto.
"Ma potrei almeno, che so, essere Bartleby?"
"No, caro, mi spiace. Anche a me piacerebbe avere un nickname, che ti credi? Mi sarebbe tanto piaciuto J. J. Jameson" disse il Direttore.
Non fu una grande riunione, quella.
Tutti alla fine erano contenti e, uscendo, mi battevano la mano sulle spalle.
"Wow, solo tu e il Direttore non avete un vero nome di battaglia!".
Come se fosse un privilegio.
Ma è acqua passata ormai.
Torniamo a noi.


Il povero Tony, dunque, vive il suo primo momento di declino dopo una formidabile ascesa.
Prima vince il sorteggio per il suo nickname.
Poi sforna, con l'aiuto del suo gruppo di creativi (noti come le Scimmie), la blogseries più amata dai Lettori, Casa Kekkoz.
La sua fama è a dir poco smagliante.
Le ragazze lo guardano con sguardi d'intesa e lui cammina a testa alta lanciando occhiolini a chiunque.
Ma la fortuna gira, si sa.
"Allora" dice il Direttore.
Tutti smettono di bisbigliare.
"Domenica 29 Giugno 2008, riunione numero... Scrivano?"
"Sette" dico io.
"Riunione numero sette della Redazione di Kotionkin"
Tutti annuiscono.
"Chi cazzo bussa a Casa Kekkoz?" sbotta il Direttore puntando il sigaro contro Tony.
Tutti giriamo le teste verso il pover'uomo.
Questa rubrica deve dire le cose come stanno.
Verità, verità e verità.
Questo mi disse il Direttore quando si decise che Inside Kotionkin avrebbe fatto il suo debutto nel blog e questo mi ripeto mentre scrivo queste righe.
Verità.
E come potrei servire davvero la verità senza rendervi partecipi, miei cari Lettori, degli sguardi compiaciuti, dei ghigni e dei bisbiglii di approvazione (" "cazzo" ci stava tutto, che cazzo") che scivolarono svelti verso il volto pietrificato e sudato del nostro povero Tony?
Non è stato proprio un momento edificante, bisogna dirlo.
Tony è un ragazzo simpatico.
C'è gente che lo prende in giro perchè se provi a dirgli "Plurk" lui ti dice "3 Giugno 2008, intorno alle 11 del mattino".
Sì, esatto. Il twitter di Kekkoz. Lo sa a memoria.
Volete sapere come l'ha presa quando Kekkoz ha chiuso il twitter?
Più o meno come la prese Ellen Burstyn quando cominciò a capire che non l'avrebbero chiamata a partecipare al suo programma tv preferito.
Qualcuno l'ha visto camminare da solo a notte fonda, guardando a terra e scuotendo la testa.
Ma, sapete, sono chiacchiere e pettegolezzi.
C'è chi dice che si è convinto che è tutta colpa sua e che ogni sera prova a scrivere una lettera di scuse a Kekkoz, ma poi la butta via perchè sa che non servirebbe a niente e che il Direttore lo licenzierebbe su due piedi.
Altre chiacchiere, comunque.
Il fatto è che tutti aspettano il prossimo episodio di Casa Kekkoz e Tony va dicendo che le Scimmie sono in crisi, senza twitter e senza tumblr, che dopo quattro episodi di grande successo si sono fatti prendere dal panico, eccetera.
Vi dico una cosa: io sono andato a sbirciare nella loro stanza, una notte, ed è tutto vero: stanno tutti chiusi lì dentro, a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Scompigliati, spiritati, sudati, spettinati, stravolti.
Poveri ragazzi.
Lavorare qui dentro non è mica una passeggiata, ve l'assicuro.
Almeno io devo solo tenere aperti occhi e orecchie e raccontare.
Ma scrivere una serie, be', quella è un'altra cosa.
Insomma, tutti ghignano e bisbigliano e fissano Tony che sta per ammettere pubblicamente che l'episodio non è pronto e che il suo gruppo è senza idee.
La Tramell, poi, non sta nella pelle.
Anche questo, se verità dev'essere, ve lo devo dire.
Catherine Tramell ha le foto di Kekkoz tutt'intorno al monitor del suo computer. Lei voleva che Casa Kekkoz fosse un'appassionata storia d'amore, con Kekkoz che seduce donne forti e indipendenti e le trasporta in tumultuose vicende passionali. Se vi è mai capitato di essere oggetto di una potentissima e violenta gelosia da parte di una donna tenace e tagliente, be', forse potete farvi un'idea approssimativa di quel che dev'essere la situazione di Tony.
E poi, qualcuno ha messo in giro la voce che Kekkoz avrebbe scritto a Tony. A proposito di Casa Kekkoz.
Catherine ha accartocciato un bicchiere di plastica con tutta la coca light dentro.
Ma sono chiacchiere. La posta la apre Betty, fedelissima segretaria del Direttore e custode incorruttibile, si dice, di segreti inconfessabili. Nessuno sa davvero chi scrive a Kotionkin.
Ma insomma, Tony è nei guai.


Poi, però, fa slittare una busta sul tavolo di latta.
Questa ve la devo proprio raccontare bene.
Prima ci sono tutti questi ghigni e bisbiglii e sguardi. E c'è, soprattutto, quello di Catherine, che è tutto un fremito di rivalsa.
Poi c'è questo rumore che fa la carta marrone delle buste per documenti mentre scivola liscia liscia sul tavolo di latta, come una birra schiumosa servita dal principe dei baristi, attraversa e trascina gli sguardi di tutti e finisce quieta sotto il naso e il sigaro del nostro amato e temuto Direttore.
Il quale, dopo aver letto le prime righe del foglio che sta dentro alla busta dice:
"Ah!"
Ed è quel tipo di "Ah!" che si dice solo poche volte nella vita. Non è proprio un "Ah!" di stupore. E neppure un "Ah!" di approvazione. E' una specie di miscela rara che capita di ritrovarsi in bocca in quelle rare occasioni in cui qualcuno ti indica una soluzione per un problema che ti tormenta e hai la fortuna che non si tratti solamente di una soluzione che ti piace e a cui non avevi mai pensato prima ma anche di un qualcosa che ti mette immediatamente di buon umore, ti fa aumentare la stima per la persona che te l'ha indicata, aumenta il tuo grado di fiducia nell'umanità tutta e ti fa riconsiderare vari giudizi cattivi che hai sparacchiato nei confronti di amici e nemici nel corso degli ultimi anni.
"Ah!"
Proprio così.
E adesso tutti tacciono.