Lo confesso: pensavo di poter spendere questa ultima settimana di luglio dedicando tutte le mie energie a prendere appunti sulle soluzioni-vacanze proposte da Valentina, la simpatica agente di viaggio dell'agenzia viaggio sotto casa. Prendere appunti, sorridere, tornare il giorno dopo, prendere altri appunti, sorridere ancora e infine prenotare il tutto via internet, risparmiando un bel po' e giocandomi per sempre la stima e la simpatia di Valentina.
Insomma, è estate. Chi l'avrebbe mai detto che i Cinebloggers, invece di sbaraccare, avrebbero dispiegato tutta la loro arte cineblogghica proprio in questi giorni? Di fronte a cotanta passione e a siffatta messe di post ispirati, sono stato richiamato in servizio per l'ultima Penna Rossa prima delle ferie. Se i prezzi delle mie soluzioni-vacanze aumenteranno, saprò nome e cognome del colpevole. Il Cavaliere Oscuro.
Purtroppo il numero di Cinebloggers lanciatisi nella difficoltosa impresa di mettere in parole il loro amore per Batman è tale che questa modesta rubrica non può permettersi il lusso di recensire tutti i post della Connection. Così ne abbiamo scelto alcuni.
Kekkoz - 5 pallette
Come non cominciare da Kekkoz? E' corso al cinema prima di tutti. Poi, è corso a casa prima di tutti per scrivere il suo post prima di tutti. La passione lo ha travolto, soffocato, eccitato, commosso, malmenato, bistrattato. E' difficile anche per me, che sono un uomo notoriamente freddo e cinico, rileggere l'accorato post di Kekkoz. Ma ci proverò.
Kekkoz è sorpreso. Anzi, di stucco. "Certe volte, quando ti casca addosso un film così, non te ne accorgi. Semplicemente, non eri preparato. Nessuno te l'aveva detto. Ti arriva alle spalle, e fa il rumore improvviso, spaventoso e affascinante di un fulmine in una tersa giornata d'estate". Certe volte, eh. Non sempre. Infatti, Kekkoz era preparato al Cavaliere Oscuro. Ha passato mesi a parlarne, a postare anticipazioni, a tumblerare conti alla rovescia. Voi direte: sì, ma è pur sempre fine luglio, insomma, avrà anche lui caldo, avrà anche lui il suo daffare per scegliere la via migliore per il mare.
Assolutamente sì. Non era proprio preparatissimo, infatti. "Il contatto, il tonfo vero e proprio, quello che ti scaglia a terra, è una cosa a cui non si può essere preparati. Non si può esserlo fino in fondo, preparati a un film così". Il tonfo lo ha scagliato a terra. Non si può essere preparati del tutto. Solo certe volte si è preparati ai film così, certe altre no. "Certe altre volte, invece, come in questo caso, non c'era proprio nulla che non ti dicesse che sarebbe potuto (o dovuto) accadere. Tutto punta in quella direzione, per settimane, per mesi, e davanti a te quella sera, quella notte, buia, c'è la strada vuota e libera, e allora ti senti pronto, come on, I want you do it, come on, hit me, hit me, lo vedi, arriva". Il tonfo lo ha scagliato a terra. Ma gli è piaciuto, a Kekkoz.
Ok, fermiamoci un attimo. Forse è il caso di mandare i bambini a letto, perchè la passione è davvero intensa. "Certe volte, quando ti sei abituato a vedere film, parlarne, scriverne, a discernerli o ad accettarli, a sezionarli o a categorizzarli, in fondo te li lasci scivolare addosso, come gocce di pioggia su una corazza robusta". Certe volte, eh. Ma non in questo caso. In questo caso il film non svanisce come lacrime nella pioggia, ma entra nella corazza. "Il cavaliere oscuro è uno di quei rari casi in cui, mentre vi stai assistendo, ti rendi conto che qualcosa si sta spaccando, in quella corazza. Che sta penetrando, bruciando, elettrizzando. Non solo te, ma tutto ciò che vi sta intorno".
Devo confessare di essere colpito e confuso. Il Kekkoz è tutto un fibrillare di passioni accecanti, però qualcosa non torna. Lui è un ragazzo pragmatico, mica uno di quei cinebloggers che si parlano addosso, che scrivono i romanzetti d'amore. Di che sta parlando, veramente, Kekkoz? "Parlo di mangiarsi le unghie fino alle falangi, parlo di tremare, di sudare". Unghie? Tremare? Sudare? Falangi?Forse un messaggio cifrato per pochi iniziati?
Il Contenebbia, nei commenti, dice "svengo". MissVengeance dice: "è da ieri che evito post e commenti per non soffrire". MrDavis dice: "Strepitoso!Ancora non riesco a scrivere nulla talmente mi ha travolto". Il Conte sviene, MissVengeance soffre e MrDavis strepita. Il dubbio mi assale, forse non sto capendo. Gente travolta, gente che soffre, gente che sviene. Kekkoz che trema e che suda, che si rosicchia le dita sino all'osso! Che incredibile passione! Devo tornare a guardarmi questo film, perchè la teoria di quel mio amico secondo cui si tratta di un post cifrato che parla di un altro Dark Knight non la bevo mica. Dai, su, non vorremmo mica scadere nel becero!
"Ed è la cosa stupenda, impagabile, dell'esserne travolti"
Voto: F
Ale55andra - 4.5 pallette
Ale55andra, dai. Mica vuoi andare al mare solo tu. Hai letto di Valentina, la mia agente di viaggio? Be', anch'io ho le mie cose da fare e i preparativi per le vacanze. Non è affatto corretto, sappilo, prendere il tema della tua cuginetta Elisa88etta e schiaffarlo sul blog facendolo passare per un tuo post. Ti abbiamo sgamato subito, eh. Ma visto che sono un Maestrino e ci stai particolarmente simpatica, abbiamo deciso di dare due dritte a Elisa88etta, due dritte che avresti dovuto darle tu, invece di rubarle il tema. Birbante.
"E' possibile rimanere estremamente sorpresi e soddisfatti da questo film che non è un semplice comic-movie (nulla togliendo alle pellicole appartenenti alla categoria), ma che risulta essere uno straordinario miscuglio di azione, terrore, eroismo, amore e molta molta riflessione estremamente attuale e applicabile alla nostra realtà sociale e politica". Molta molta è una ripetizione. Però va molto bene la sottolineatura dell'attualità dell'opera. Non so se si usa ancora, ma ho sempre trovato che sia una buona abitudine cominciare con "Cara Maestra".
"Se si è bramosi di brividi e scossoni, Il cavaliere oscuro non può deludere, soprattutto perché l’importantissimo personaggio del Joker avrà un ruolo primario e riuscirà a terrorizzare anche il più smaliziato degli spettatori". Bene la lista degli esempi per illustrare le varie qualità del film. Tuttavia, anche se i lettori più scafati lo intuiscono, sarebbe bene spiegare perchè lo spettatore rabbrividisce quando un personaggio importantissimo ha un ruolo primario e non, ad esempio, quando un personaggio trascurabilissimo ha un ruolo secondario ovvero quando un personaggio così così ha un ruolo così così.
"Se, inoltre, si richiede anche una certa qualità e finezza complessiva, riguardante i campi della regia, della sceneggiatura, della recitazione e via di questo passo, Il cavaliere oscuro risponde positivamente anche a questi requisiti". Senza dubbio l'alunna cita alcuni tra i campi più importanti dei film, ma non guasterebbe soffermarsi anche sul campo della fotografia, sul campo del montaggio, sul campo delle musiche.
"L’altra grande protagonista della pellicola è indubbiamente Gotham city, una città che è metafora della nostra attuale società, una città nella quale regna la mafia e la corruzione, una città nella quale il pericolo si cela dove nessuno mai penserebbe, una città che sta perdendo ogni speranza di poter risorgere dalle sue ceneri". Bene il riferimento alla mafia, che è nel programma di quest'anno. Tuttavia, andrebbe sviluppato di più il tema dell'attualità di Batman.
La prossima volta, scrivere soltanto per metà del foglio protocollo.
Voto: C-
MissVengeance - ? pallette
Purtroppo pensavo che MissVengeance licenziasse il suo post prima della chiusura di questa edizione de La Penna Rossa. I suoi commenti in giro per i cineblog mi avevano fatto ben sperare. Poi il suo post in cui annunciava "sono qui che vorrei perdere un paio d'ore a cercare le parole giuste da dire su the Dark Knight", nonostante la conclusione pessimistica, mi aveva comunque lasciato qualche speranza.
Dopotutto, forse Batman vale due ore di ricerca di parole giuste, o no?
Ma chi voglio prendere in giro? Lo sapevo benissimo che MissVengeance non avrebbe fatto in tempo a trovare le parole giuste. Come potrebbe con tutto quel lavoro che fa?
Oddio, in realtà non siamo proprio sicuri che MissVengeance abbia cominciato a lavorare. Le statistiche sui neolaureati sono sconsolanti, in effetti. Ma forse, guardando attentamente, negli ultimi post di MissVengeance sembrano esserci delle allusioni velate, degli indizi indiretti che potrebbero far supporre qualcosa del genere. Ma si tratta solo di ipotesi interpretative.
16 luglio: "Mi sto involontariamente facendo una cultura sui film del 1969-70, ne ho schedati quasi trecento in una settimana e la strada davanti a me si prospetta ancora lunga. È un po' un modo per dire che sono oberata di lavoro e non sarà facile trovare il tempo di scrivere"
18 luglio: "Da quando ogni giorno scrivo mediamente sessanta trame di film che non ho visto ho la testa piena di sceneggiature sconclusionate che rielaboro nel sonno"
22 luglio: "Il 26 Luglio parto per Milano per andare a vedere i REM. Non sarò proprio in vacanza perché avrò da lavorare ancora per un bel po'"
28 luglio: "Non ho il tempo materiale di fare quasi nulla, figuriamoci di giocherellare con splinder se nel frattempo i minuti continuano a correre, la terra a girare su se stessa e io a perdere tempo senza lavorare"
E noi che vorremmo che scrivesse sull'Uomo Pipistrello, tzsk.
Voto: s.v.
UnoDiPassaggio - 4 pallette
Ho preso appunti per risolvere il post di UnoDiPassaggio. Che non si dica che sono uno superficiale che arriva qua e comincia a sparare giudizi a destra e a manca senza fare i compiti a casa.
Allora, vediamo un po'. Primo: "Gotham è una città cupa che ricerca la trasparenza. Grandi finestre, vetrate terse e lucenti, l’ufficio del sindaco che si concede agli occhi della città. Aperture architettoniche vanificate da una notte persistente, da una luce diurna lattiginosa, spessa, senza rifrazioni". Quindi: l'architettura di Gotham.
Secondo: "Gotham è anche una città di maschere (di ruoli, di uniformi) articolate però in una struttura severa che aspira a garantirne l’ordine". Tuttavia, "a far crollare il fragile castello di carte [...] è Joker, il non-cittadino, la maschera di carne". Quindi: Gotham è piena di maschere strutturate in un sistema che va a rotoli quando arriva la maschera di carne.
Terzo: "La monetina ingannatrice del Chigurh di “Non è un paese per vecchi” è rotolata fin qui, scompigliando le lettere del caos in caso (o viceversa), rinnovandosi nel conio". Quindi: Non è un paese per vecchi. Questa sarà dura, la sento.
Quarto: "L’ultimo trucco di un mondo privo di prestigio". Questa è facile: trucco, prestigio, Prestige, Nolan. Evvai.
Quinto: "Un’ultima maschera sembra ristabilire un provvisorio ordine, il viso integro e su grande formato dell’eroe di cui la città ha bisogno (non quello che merita)". Quindi: il faccione di Eckhart ricostruito ristabilisce l'ordine.
Sesto: "Il viso sfigurato di Debby Marsh/Gloria Grahame (Lang, 1953) si riflette in quello di Harvey Dent/Aaron Eckhart (Nolan, 2008), tutto brucia, “Il grande caldo” si è spostato a Gotham". Quindi: Fritz Lang e Il Cavaliere Oscuro. Cacchio.
Okay, mi ci sono messo d'impegno. Secondo me la soluzione del post è: "Renzo Piano".
Allora: Renzo Piano è architetto (architettura di Gotham) e una mostra dedicata a lui si intitolava Le città visibili (l'architettura di Gotham cerca la trasparenza). Renzo Piano si rifà al cosiddetto razionalismo italiano (la struttura organizzata di Gotham). Una delle più importanti reazioni all'architettura modernista e razionalista è stata l'architettura postmoderna e il decostruttivismo (maschere svelate, castelli di carte che crollano). Due delle opere che Renzo Piano ha realizzato in Italia negli anni '90 sono la ristrutturazione del porto antico di Genova (Non è un paese per (porti) vecchi) e la sede della Banca Popolare di Lodi (Monetine!).
Attenzione a questa che è molto complicata: nel 1988, nel programma Serata Incredibile condotto da Gerry Scotti, si mostravano per la prima volta in Italia le prodezze di David Copperfield, illusionista e consulente del film di Nolan The Prestige. Nello stesso anno, badate, Renzo Piano lavora alla restaurazione dello stadio San Nicola di Bari. Secondo l'iconografia tradizionale, San Nicola è rappresentato col bastone pastorale e un sacchetto di monetine. (prestige, monetine, Chirurgh). Nel 2000, anno in cui Eckhart costruisce la sua immagine di divo recitando in Erin Brockovich, Renzo Piano ricostruisce la Postdamer-Platz a Berlino, piazza in cui i Pink Floyd avevano suonato The Wall.(Eckhart, ricostruzione immagine, ricostruzione ordine sociale, riunificazione delle due Germanie). Nel celebre album dei Pink Floyd "The Dark Side of the Moon", la canzone "Brain Damage" aveva dei versi che non abbiamo bisogno di commentare oltre: "the lunatic is in my head", "the paper holds their folded faces to the floor", "you raise the blade, you make the change").
E Fritz Lang? Sempre lì, nel cuore del quartiere berlinese progettato da Piano, c'è la nuova sede del Festival del Cinema di Berlino. Infine, alla piazza in questione, nel 2001 è stato assegnato il nome di Marlene Dietrich Platz e proprio in quello stesso anno il Festival ha dedicato una retrospettiva a Fritz Lang.
Phew, post risolto: Renzo Piano!
Voto: A
Ohdaesu - 4.5 pallette
Purtroppo mentre chiudevamo di fretta questo post, Ohdeasu non si era ancora pronunciato sul numero di pallette da assegnare al film. Per regolamento, quindi, non possiamo analizzare il suo post, anche se adesso Ohdaesu ha espresso il suo pallettoso giudizio.
Tuttavia, ho chiesto a Vito Lo Curto, che vive nel mio palazzo e ha un dono per i carburatori, di scrivere qualcosa ispirandosi alla visione del Cavaliere Oscuro. Sappiamo che non ha niente a che vedere con l'originale post di Ohdaesu, ma abbiamo fatto il possibile per darvi qualcosa senza infrangere il regolamento.
IL CAVALIERE SCURO
"Egregio Dottore, come domandato, rispondo con la presente considerazione.
Pipistrellu. Pipistrellu. Uomo pagliaccio. Bocca tutta tagghiata. Macchina veloci. Minchia. Minchia che è veloce questa macchina. Minchia pure la moto. Moto pipistrello. Quello ci sminchia la faccia. Ci sminchia mezza faccia al procuratore! Minchia! Minchia quante mazzate! Minchia che scuro! Minchia che scuro e che violenza! Minchia che cazzo di filme! Mica come la merda dei filmi che ci piacciono solo ai profissori! Questo è il filme che ci piace a tutti, ai profissori e alle personi del popolo! Minchia! Cazzo! Pipistrellu!"
Voto: B
Visualizzazione post con etichetta penna rossa. Mostra tutti i post
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28.7.08
10.7.08
la penna rossa: wanted
Cosa vuole il lettore da un cinepost? Be', domanda difficile. La risposta seria è: dipende dal lettore. C'è chi vuole un'idea rapida, simpatica, concisa e fruibile del film. C'è chi vuole capire il posto del film nella carriera del regista. C'è pure chi vuole sapere cosa ne penserebbe Deleuze o Lacan, non lo metto in dubbio. Di sicuro, tutti vogliono una cosa: capirne i pregi e difetti.
Poi, diciamocelo, se uno sta meditando di andare a vedere la Jolie tutta tatuata che spara pallottole che curvano durante la loro traiettoria e McAvoy che strappa le ali delle api a pistolate, be', probabilmente il Nostro Lettore vuole sapere se si tratta di una cagata assoluta oppure di un'alternativa praticabile alla sede estiva del Karma, in cui l'anno scorso ha visto due ragazze che limonavano ma non ha avuto il coraggio di tentare la realizzazione della fantasia archetipica sua e dei suoi Virili Antenati, vedendosela invece soffiare da un tamarro col colletto a doppio bottone che si è infilato tra le due tipe e ha goduto dell'esperienza su cui baserà l'intera sua vita sociale per tutti gli anni a venire.
Ma vediamo se il nostro lettore trae soddisfazione dai giudizi pallettosi dei nostri amati cinebloggers.
Kekkoz - 3 pallette
Kekkoz pone subito la domanda che ha tenuto tutti sulle spine: "Immagino che in molti si saranno posti la domanda, e ancora se la stiano ponendo", dice Kekkoz. Che domanda? "che ne sarà negli states dello stile furioso di Timur Bekmambetov, il regista di Night Watch e Day Watch (e l'anno prossimo di Twilight Watch), che negli ultimi anni ha rivoltato come un calzino la percezione del cinema sovietico, aprendo una - potenziale - stagione di rinascita del cinema russo di genere e guadagnando peraltro una montagna di soldi? Gli succederà come a molti colleghi dell'area asiatica?"
Gli succederà? Boh. Una tipa non si fa più sentire perché, sostiene lei, invece di notare il suo nuovo taglio di capelli e chiederle com'era andata la giornata al lavoro, stavo lì sempre a chiedermi se all'uomo che ha rivoltato come un calzino la percezione del cinema sovietico gli sarebbe successo come agli asiatici. Per fortuna qualcuno mi capisce: son preoccupazioni.
E per Kekkoz erano ancora più serie, le preoccupazioni. Visto che è "corso" a vederlo prima dell'uscita e, per rendere chiaro a tutti che lui prende sul serio il rischio che ai russi finisca come agli asiatici (forse anche per questioni geografiche, boh), dice che l'ha visto in originale e che l'originale ha un sacco di fuck.
Però, Kekkoz, hai colto le mie preoccupazioni di spettatore, ma non mi dai la risposta. Ok, mi dici che non è un capolavoro, mi dici che ci sono i cliché, mi dici che non ci si annoia un attimo e che hai ballato sulla poltrona. Ma gli è successo come agli asiatici? Perchè io ne conosco alcuni, di asiatici, che sognano di dirigere la Jolie nuda e tatuata stesa su un lettone bianco mentre ti guarda con aria sexy.
Voto: C
GParker - 2 pallette
Una volta - avevo 16 anni - stavamo seduti sui motorini in quello slargo dove tra i 16 e i 18 anni si stava sempre seduti sui motorini senza nessuno straccio di idea di cosa fare. La profonda provincia italiana. Prima dei blog, ovviamente. A un certo punto un tizio propone di andare in un certo baretto a berci una birra. Io dico che non mi sembra una buona idea. Lui dice che invece gli sembra un'ottima idea. Io gli dico che ci sono infiniti luoghi per bere una birra e che se lui trovava ottimo il suo puzzosissimo baretto, allora toccava a lui spiegare il perchè all'intero consesso amicale seduto sui motorini e non a me spiegare il perchè no.
La filosofia alla base di questa storiella l'ho abbandonata per due terzi in una serata umidiccia di otto anni dopo, ma questa è un'altra faccenda. Quello che conta è che GParker, sui motorini, sarebbe stato d'accordo con me.
Le sue argomentazioni non fanno una grinza. L'incipit - un virtuoso anacoluto - è tutto programmatico: "Wanted è scontato dire che non mi è piaciuto per nulla". Così scontato che potremmo fermarci qua. Ma lui continua: "Sebbene basato su ottimi presupposti" - avete presente quali, no? - "si tratta comunque di un film di Bekmambetov dove quindi c'è solo azione ipertrofica senza che ci sia per questo estetica e al tempo stesso etica". Niente etica, niente estetica. "Io Bekmambetov non l'ho mai sopportato, si sarà capito", dice GParker, ed elenca una manciata di cose fastidiose (sottotitoli creativi, trovate originali rubate ad altri eccetera). Ma si tratta di un diversivo. Il punto vero è il famoso "argumentum de explicanda affirmatione" da me coniato e battezzato in quel pomeriggio di tanti anni fa. "Il suo è cinema assolutamente vuoto, talmente tanto che non dovrei stare qua a spiegare perchè non mi è piaciuto, dovrebbe essere scontato. Semmai tocca a quelli a cui è piaciuto argomentare, e bene, le loro recensioni!". E poi, io, dopo venti muniti in piedi, ero riuscito a sedermi sul comodo sellino di un 125. Eccheccazzo.
Voto: D
Iosif - 2 pallette e mezzo
Ci rendiamo conto che parlare di questo film non deve essere facile. Se Kekkoz prova a spaventare i Lettore con il suo dubbio cruciale e GParker dice "sei tu che devi dirmi perchè non è brutto", Iosif s'ispira a Lombroso, che ogni tanto torna utile. "Timur Bekmambetov [è una] person[a] poco raffinat[a]", dice. "Per renderci conto di questo basta guardarl[o] in faccia, poiché i[l suo] vis[o] corrispond[e] al [suo] cinema." Come dar torto al buon Iosif? Il faccione kazako di Bekmambetov fa ancora più paura del suo cognome. Ma chissà cosa penserebbe il buon Bek (come lo chiamano i suoi amici, tra cui Kekkoz) e i suoi scagnozzi del faccione ipertricotico di Iosif. Fossi in lui, ci penserei due volte prima di mancare di rispetto a Bek.
Voto: C-
Contenebbia - 3 pallette
Ora, una confessione. Ho riletto il post del Contenebbia diverse volte, ma non mi viene nulla da scrivere. Per riempire lo spazio, vi racconto una barzelletta. Ohdaesu deve andare a Milano ma gli si rompe il motorino e rimane per strada. Si mette a fare autostop e si ferma un tizio dalla faccia cattiva con un bolide supersonico. E' Bekmambetov. Ohdaesu sale sul bolide. Bek spinge il macchinone a velocità inaudite. Poi si ferma di colpo. C'è un cavallo zoppo sul ciglio della strada. Bek dice a Ohdaesu di aprire lo sportello sul cruscotto e passargli la .44 magnum. Ohdaesu è terrorizzato, ma passa l'arma a Bek che scende dalla macchina e spara al cavallo in testa. "Odio vedere la sofferenza", dice Bek mentre riconsegna la pistola al povero Oh. Il bolide riparte alla velocità della luce. Dopo un po', Bek avvista un incidente e blocca la macchina con gran fischi e stridii. "La pistola", ordina ad Ohdaesu. E Oh gliela dà. Bek scende dalla macchina e va a sparare ai due sopravvissuti che si contorcono dal dolore. "Odio vedere la sofferenza", dice Bek. E Oh annuisce tremante e rimette la .44 magnum nel cruscotto. Nuova corsa supersonica, nuovo animale azzoppato, stessa scena. Bum. "Odio vedere la sofferenza". Vicino Milano, Bek, lanciato come un demone che fugge da uno stormo di cherubini, prende male una curva e i Nostri si ritrovano accartocciati contro un muro. Ohdaesu, tutto rotto e sanguinante, strappato, spezzato e maciullato, riesce appena a muoversi e a parlare. "Ehi, Bek" sussurra "meno male che non ci siamo fatti niente, va".
Voto: A
Poi, diciamocelo, se uno sta meditando di andare a vedere la Jolie tutta tatuata che spara pallottole che curvano durante la loro traiettoria e McAvoy che strappa le ali delle api a pistolate, be', probabilmente il Nostro Lettore vuole sapere se si tratta di una cagata assoluta oppure di un'alternativa praticabile alla sede estiva del Karma, in cui l'anno scorso ha visto due ragazze che limonavano ma non ha avuto il coraggio di tentare la realizzazione della fantasia archetipica sua e dei suoi Virili Antenati, vedendosela invece soffiare da un tamarro col colletto a doppio bottone che si è infilato tra le due tipe e ha goduto dell'esperienza su cui baserà l'intera sua vita sociale per tutti gli anni a venire.
Ma vediamo se il nostro lettore trae soddisfazione dai giudizi pallettosi dei nostri amati cinebloggers.
Kekkoz - 3 pallette
Kekkoz pone subito la domanda che ha tenuto tutti sulle spine: "Immagino che in molti si saranno posti la domanda, e ancora se la stiano ponendo", dice Kekkoz. Che domanda? "che ne sarà negli states dello stile furioso di Timur Bekmambetov, il regista di Night Watch e Day Watch (e l'anno prossimo di Twilight Watch), che negli ultimi anni ha rivoltato come un calzino la percezione del cinema sovietico, aprendo una - potenziale - stagione di rinascita del cinema russo di genere e guadagnando peraltro una montagna di soldi? Gli succederà come a molti colleghi dell'area asiatica?"
Gli succederà? Boh. Una tipa non si fa più sentire perché, sostiene lei, invece di notare il suo nuovo taglio di capelli e chiederle com'era andata la giornata al lavoro, stavo lì sempre a chiedermi se all'uomo che ha rivoltato come un calzino la percezione del cinema sovietico gli sarebbe successo come agli asiatici. Per fortuna qualcuno mi capisce: son preoccupazioni.
E per Kekkoz erano ancora più serie, le preoccupazioni. Visto che è "corso" a vederlo prima dell'uscita e, per rendere chiaro a tutti che lui prende sul serio il rischio che ai russi finisca come agli asiatici (forse anche per questioni geografiche, boh), dice che l'ha visto in originale e che l'originale ha un sacco di fuck.
Però, Kekkoz, hai colto le mie preoccupazioni di spettatore, ma non mi dai la risposta. Ok, mi dici che non è un capolavoro, mi dici che ci sono i cliché, mi dici che non ci si annoia un attimo e che hai ballato sulla poltrona. Ma gli è successo come agli asiatici? Perchè io ne conosco alcuni, di asiatici, che sognano di dirigere la Jolie nuda e tatuata stesa su un lettone bianco mentre ti guarda con aria sexy.
Voto: C
GParker - 2 pallette
Una volta - avevo 16 anni - stavamo seduti sui motorini in quello slargo dove tra i 16 e i 18 anni si stava sempre seduti sui motorini senza nessuno straccio di idea di cosa fare. La profonda provincia italiana. Prima dei blog, ovviamente. A un certo punto un tizio propone di andare in un certo baretto a berci una birra. Io dico che non mi sembra una buona idea. Lui dice che invece gli sembra un'ottima idea. Io gli dico che ci sono infiniti luoghi per bere una birra e che se lui trovava ottimo il suo puzzosissimo baretto, allora toccava a lui spiegare il perchè all'intero consesso amicale seduto sui motorini e non a me spiegare il perchè no.
La filosofia alla base di questa storiella l'ho abbandonata per due terzi in una serata umidiccia di otto anni dopo, ma questa è un'altra faccenda. Quello che conta è che GParker, sui motorini, sarebbe stato d'accordo con me.
Le sue argomentazioni non fanno una grinza. L'incipit - un virtuoso anacoluto - è tutto programmatico: "Wanted è scontato dire che non mi è piaciuto per nulla". Così scontato che potremmo fermarci qua. Ma lui continua: "Sebbene basato su ottimi presupposti" - avete presente quali, no? - "si tratta comunque di un film di Bekmambetov dove quindi c'è solo azione ipertrofica senza che ci sia per questo estetica e al tempo stesso etica". Niente etica, niente estetica. "Io Bekmambetov non l'ho mai sopportato, si sarà capito", dice GParker, ed elenca una manciata di cose fastidiose (sottotitoli creativi, trovate originali rubate ad altri eccetera). Ma si tratta di un diversivo. Il punto vero è il famoso "argumentum de explicanda affirmatione" da me coniato e battezzato in quel pomeriggio di tanti anni fa. "Il suo è cinema assolutamente vuoto, talmente tanto che non dovrei stare qua a spiegare perchè non mi è piaciuto, dovrebbe essere scontato. Semmai tocca a quelli a cui è piaciuto argomentare, e bene, le loro recensioni!". E poi, io, dopo venti muniti in piedi, ero riuscito a sedermi sul comodo sellino di un 125. Eccheccazzo.
Voto: D
Iosif - 2 pallette e mezzo
Ci rendiamo conto che parlare di questo film non deve essere facile. Se Kekkoz prova a spaventare i Lettore con il suo dubbio cruciale e GParker dice "sei tu che devi dirmi perchè non è brutto", Iosif s'ispira a Lombroso, che ogni tanto torna utile. "Timur Bekmambetov [è una] person[a] poco raffinat[a]", dice. "Per renderci conto di questo basta guardarl[o] in faccia, poiché i[l suo] vis[o] corrispond[e] al [suo] cinema." Come dar torto al buon Iosif? Il faccione kazako di Bekmambetov fa ancora più paura del suo cognome. Ma chissà cosa penserebbe il buon Bek (come lo chiamano i suoi amici, tra cui Kekkoz) e i suoi scagnozzi del faccione ipertricotico di Iosif. Fossi in lui, ci penserei due volte prima di mancare di rispetto a Bek.
Voto: C-
Contenebbia - 3 pallette
Ora, una confessione. Ho riletto il post del Contenebbia diverse volte, ma non mi viene nulla da scrivere. Per riempire lo spazio, vi racconto una barzelletta. Ohdaesu deve andare a Milano ma gli si rompe il motorino e rimane per strada. Si mette a fare autostop e si ferma un tizio dalla faccia cattiva con un bolide supersonico. E' Bekmambetov. Ohdaesu sale sul bolide. Bek spinge il macchinone a velocità inaudite. Poi si ferma di colpo. C'è un cavallo zoppo sul ciglio della strada. Bek dice a Ohdaesu di aprire lo sportello sul cruscotto e passargli la .44 magnum. Ohdaesu è terrorizzato, ma passa l'arma a Bek che scende dalla macchina e spara al cavallo in testa. "Odio vedere la sofferenza", dice Bek mentre riconsegna la pistola al povero Oh. Il bolide riparte alla velocità della luce. Dopo un po', Bek avvista un incidente e blocca la macchina con gran fischi e stridii. "La pistola", ordina ad Ohdaesu. E Oh gliela dà. Bek scende dalla macchina e va a sparare ai due sopravvissuti che si contorcono dal dolore. "Odio vedere la sofferenza", dice Bek. E Oh annuisce tremante e rimette la .44 magnum nel cruscotto. Nuova corsa supersonica, nuovo animale azzoppato, stessa scena. Bum. "Odio vedere la sofferenza". Vicino Milano, Bek, lanciato come un demone che fugge da uno stormo di cherubini, prende male una curva e i Nostri si ritrovano accartocciati contro un muro. Ohdaesu, tutto rotto e sanguinante, strappato, spezzato e maciullato, riesce appena a muoversi e a parlare. "Ehi, Bek" sussurra "meno male che non ci siamo fatti niente, va".
Voto: A
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